Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il libretto “Parola e Preghiera“.
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Lo sguardo acuto sulla realtà e la capacità di un giudizio retto vengono da un’opera di onestà interiore che diventa un habitus dell’anima. Chi è onesto con se stesso a giorni alterni fa fatica a veder chiaro nelle situazioni.
Un’altra regola fondamentale del discernimento è la consistenza e la coerenza. Più sei onesto con te stesso, più accresci la tua capacità di intuire la tua strada. Gesù mette i suoi interlocutori davanti a domande pertinenti alla loro storia.
Domande scomode che loro evitano di porre e di porsi. Tuttavia, il Signore non desiste. Si espone per porle. Si espone al rifiuto e all’incomprensione. Lo fa per amore, anche verso quegli interlocutori che vogliono intrappolarlo nelle domande.
Lo fa perché solo rispondendo a queste domande potrebbero capire la natura e il vero scopo della sua missione. Lo stesso vale per noi: è nel riconoscere i nostri “battisti” che impariamo a riconoscere la via e la presenza del Signore.
Testo tratto dal PDF del mese di dicembre offerto da Chiesa Viva.