Verrebbe da dire: «Beata Maria di Msgdala. Lei ha visto il Signore». Lo diciamo come se fosse un punto di partenza. Ma così facendo non rispettiamo la lettera e la sequenza di questo vangelo.
Facendo così, mettiamo Mrria su un piedistallo e la sua esperienza non dice nulla alla nostra. Il testo, invece, i dice che Maria era rassegnata al pianto su Gesù morto. Aveva visto solo la morte, non il Vivente.
E nemmeno le parole degli angeli hanno sortito un effetto su di lei. Anzi, il Signore stesso le appare, ma lei non riconosce il Vivente. La svolta è quando risuona nel suo orecchio la voce che ha chiamato l’universo dal nulla. La chiama dalla negatività verso la fede testimoniale.
Questa è la fede pasquale: non noi che ci rendiamo capaci di un crocefisso risorto. Ma Lui che viene incontro a noi. Educa il nostro cuore. Ci chiama per noi. Ci permette di fare l’esperienza che Egli è risorto. E ce ne rende veri testimoni. Così sia.
Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.