Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il libretto “Parola e Preghiera“.
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
La differenza nella vita si fa con l’attenzione alle sfumature. Il dia-logo tra Giovanni e i suoi interlocutori si gioca proprio sul sapere cogliere le sfumature. “Tu chi sei? Come mai ti permetti di parlare? Sei un personaggio?” – “No, non sono un personaggio.
Ma sono una persona. Una creatura amata, chiamata a svolgere una missio-ne. Non sono l’atteso, ma sono in attesa e il mio compito è risve-gliare l’attesa nel cuore degli altri”. Gli interlocutori sembrano non cogliere la sfumatura e continuano a chiedere: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?».
Non sempre la vocazione personale è comprensibile agli altri. Ma Giovanni è un grande e non si definisce basandosi sulla comprensione altrui o in base al placet collettivo. Si definisce alla luce della Parola, si defini-sce come voce che annuncia, che grida la Parola.
L’Avvento è anche questo: è togliere le maschere, smettere di essere personaggi e diventare discepoli sempre più autentici.
Testo tratto dal PDF del mese di dicembre offerto da Chiesa Viva.