Diversi Padri della Chiesa interpretano questo arare o pascolare il gregge come la missione dell’annuncio del vangelo.
E Sant’Ambrogio, commentando il passo, dice: «Il sole obbedisce e la luna si sottomette,… non cerchiamo allora la lode per noi stessi»…
È come dire: come il sole splende e come la luna gira nella sua orbita, così anche noi siamo chiamati a spendere la nostra esistenza e a splendere della luce di Cristo.
E questo non è un titolo di vanto, ma una grazia a cui siamo partecipi e di cui non dobbiamo vantarci, bensì esercitare come la parte più naturale del nostro vivere.
«Guai a me se non annuncio il Vangelo».
Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17, 7-10
In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
Parola del Signore