Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il libretto “Parola e Preghiera“.
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
I discepoli domandano a Gesù riguardo alla convinzione degli scribi che prima del Messia deve venire Elia. E Gesù conferma questa convin-zione: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa». Anzi, aggiunge chiarendo il riferimento a Giovanni il Battista: «Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto».
Oggi ci soffermiamo a chiederci sul perché: Perché prima deve venire “Elia”? Perché per vedere Gesù devi appia-nare il terreno. Perché non puoi accogliere il Signore senza zelo, senza passione, senza la viva percezione della sua presenza. Due erano i mot-ti di Elia: «Sono pieno di zelo per il Signore» e «vivo il Signore alla cui presenza io sto».
Questi due tratti caratteristici della personalità di Elia ci dicono l’importanza, anzi, la crucialità della sua venuta per preparare la via al Signore. Perché nel chiasso di una vita disordinata non c’è spazio per la Parola del silenzio. Perché se sei stonato esistenzialmente non saprai gustare nelle tue corde il canto dei Cieli.
Perché l’Amore non è per i tiepidi, ma per chi arde di zelo, per chi ascolta la propria sete, per chi permette a una voce di gridare anche nel proprio deserto.
Testo tratto dal PDF del mese di dicembre offerto da Chiesa Viva.