«… Il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono». È oscuro il versetto appena citato e si fa fatica a capirne il significato. Si tratta delle violenze che il regno subisce su questa terra? O di qualcosa di diverso?
Tra le interpretazioni suggestive, abbiamo quella di San Gregorio che connette giustamente il versetto citato alle parole che precedono . E alla luce di queste parole, coglie un senso del versetto. Gregorio ci ricorda che Giovanni predica la conversione perché il regno di Dio è vicino. E la conversione è una specie di violenza. È cambiare rotta.
È non assecondare gli impulsi della natura tout court, ma aprirsi alla chiamata profonda che sentiamo nel nostro essere e che ci chiama a elevare il cuore, l’anima e la volontà al Signore. «Grande è la violenza che, noi che siamo nati sulla terra, dobbiamo cercare una dimora in cielo».
Ma ci danno speranza le parole di Gesù: se il più piccolo del regno è più grande di Giovanni, allora la nostra povertà non è un catenaccio, ma un canale per accedere all’incontro con il Signore.
Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.