«Liberare la libertà» è un’espressione che si ripete varie volte nel magistero di Giovanni Paolo II.
Sopratutto quando parla ai giovani e quando parla di vita morale. L’espressione fa capire che la libertà non è un dato di fatto, ma è qualcosa che va fatto, va realizzato, cioè reso reale. E se dovessimo chiedere a Gesù: cosa bisogna fare per essere veramente liberi?
Possiamo tirare fuori dalle sue parole in questo vangelo (e il suo contesto allargato) due indicazioni complementari. La prima è: renditi conto della fonte della tua dignità e della tua libertà filiale.quests fonte è la figliolanza ricevuta per grazia in Gesù Cristo; la seconda è: custodisci questa libertà facendo le opere della figliolanza ed evitando di cadere nella schiavitù del peccato.
In altre parole, dono e compito convergono. Il primato è del dono, ma anche il compito, ciò che fai del dono, è primario.
Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.