Riflessione al Vangelo del 12 marzo 2018 – Un attimo di Pace

Quell’uomo credette e si mise in cammino

Ogni vita comincia con un annuncio. Credo che una delle cose più speciali che si possano provare è il comunicare al mondo di avere una nuova creatura che sta prendendo forma dentro di sé. C’è un pregustare la reazione di chi si ha di fronte, la consapevolezza che quello che sta accadendo è straordinario anche per gli altri e, chiunque sia l’altro, è difficile che riesca ad evitare stupore, entusiasmo se non addirittura commozione.

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L’annuncio è anche punto di partenza, misura di un cammino a tappe, giorno dopo giorno, così come esige lo sviluppo di una novità che ha bisogno di adattarsi e consolidarsi e noi siamo tutt’uno con quella novità pur rimanendo distinti; ciò che è certo è che non si può rimanere fermi.

I Vangeli sono l’emblema del movimento, Gesù entra nelle città, incontra, libera e poi riparte lasciando andare. Chi raccoglie la Parola risanante, la prende con sé per poi rimettersi in marcia e portarla altrove per disseminarla su altra terra.

E così come ogni creatura, la buona novella ricevuta e accolta, prende forma in modo diverso diventando unica e speciale.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 4, 43-54
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa.
Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire.
Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino.
Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia.
Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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