[ads2]Nei primi anni del 1800, Hugh Glass, esploratore esperto e spesso chiamato a guidare gruppi di cacciatori tra nevi e ghiacci, viene aggredito da un orso, che infierisce su di lui e lo lascia in condizioni gravissime. Privo di sensi sulla neve, viene abbandonato dagli altri compagni di caccia. Nonostante le ferite mortali e la solitudine, Glass riesce a non soccombere. Con il pensiero rivolto all’adorata moglie, un’indiana d’America, comincia un viaggio dentro territori aspri e selvaggi. Il suo proposito è quello di scovare Fitzgerald, l’uomo che lo ha tradito e ucciso l’adorato figlio.
Valutazione Pastorale: Si parte da fatti realmente accaduti perché, come si dice in questi casi, il “film è tratto da una storia vera”. Quella di Hugh Glass nel 1823, quando è uno delle migliaia di cacciatori di pellicce che con la loro attività contribuivano alla crescita dell’economia statunitense. I paesaggi naturali erano ancora in gran parte sconosciuti con la conseguenza che molti gruppi partivano senza molte certezze verso l’ignoto e spesso perdevano la vita. Glass al contrario è entrato nella mitologia americana proprio per la sua caparbietà e ostinazione nel non voler morire. Bisogna dire che la costruzione del “personaggio” Glass comincia all’interno di una dinamica e serrata vicenda d’avventura, per poi a poco a poco spostarsi su altri terreni. La consapevolezza della uccisione del figlio per mano di Fitzgerald e il traumatico assalto subito dall’orso cambiano la percezione della realtà nella mente dell’esploratore. Ancora più della sopravvivenza, ad accrescere in Glass la voglia di reagire c’è il senso della vendetta, un sentimento che diventa devastante e totalizzante nella percezione delle decisioni da prendere. A questo incubo mentale e psicologico in cui cade Glass, la regia di Inarritu offre una cornice visionaria di paesaggi selvaggi, di luoghi deserti dove la Natura è ostile e ‘Nemica’ in termini filosofici e metaforici. Sguardo visionario che però, inaspettatamente, la presenza di Glass riduce più che assecondare. Si vuole dire che lo stato di salute dell’uomo è troppo malconcio per risorgere dal nulla, la sua reazione trova risorse un po’ impensabili, e insomma, seguendo la lezione di John Ford (che di western se ne intendeva) tra la verità e la leggenda bisogna seguire sempre la leggenda. E anche quell’infierire sulla vendetta, per quanto storicamente plausibile sembra superare un po’ il limite della misura. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per un pubblico meno disponibile verso una vicenda dal crudo e insistente realismo. Attenzione per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.
- Genere:Drammatico
- Regia: Alejandro G.Inarritu
- Interpreti: Leonardo Di Caprio (Hugh Glass), Tom Hardy (Fitzgerald), Domhnall Gleeson (capitano Henry), Will Poulter (Jim Bridger), Forrest Goodluck (Hawk), Paul Anderson (Anderson), Kristoffer Joner (Murphy), Joshua Burge (Stubby Bill), Lukas Haas (Jones), Brendan Fletcher (Fryman), Duane Howard (Elk Dog), Arthur Redcloud (Hikuc), Grace Dove (Powaqa).
- Nazionalità: Stati Uniti
- Distribuzione: 20th Century Fox Italia
- Anno di uscita: 2016
- Origine: Stati Uniti (2016)
- Soggetto: tratto dal romanzo omonimo di Michael Punke
- Sceneggiatura: Alejando G. Inarritu, Mark L. Smith
- Fotografia (Scope/a colori): Emmanuel Lubezki
- Musiche: Ryuichi Sakamoto
- Montagg.: Stephen Mirrione
- Durata: 135′
- Produzione: Alejandro G. Inarritu, Arnon Milchan, Steve Golin, Mary ParentKeith Redmon, James Skotchdopole.
- Giudizio: Complesso/problematico/dibattiti **
- Tematiche: Famiglia – genitori figli; Giustizia; Storia; Violenza.
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