Tolstoj affermava che “il segreto della felicità non è di far sempre ciò che si vuole, ma di voler sempre ciò che si fa”. E come lui in molti si sono chiesti quale fosse la “ricetta” per una vita felice. Ma forse una verità così profonda non si ricava da teorie o aforismi; va cercata piuttosto nel cuore di ciascuno, chiamato a vivere un’esistenza piena e feconda al di là dei miraggi (denaro e potere, sesso e apparenza) che oggi la società tende a inseguire come mete della felicità.
È il cammino interiore cui ci invita Pippo Corigliano in queste pagine, nelle quali ripercorre gli incontri e le scelte che hanno segnato la sua esperienza, in un viaggio alla scoperta delle persone davvero felici che ha incontrato: non solo i suoi “maestri”, Giovanni Paolo II e Josemaria Escrivà, che gli hanno insegnato quanta gioia possa scaturire da un sentimento di affetto sincero per il prossimo, ma uomini e donne che, in famiglia e sul lavoro, sono capaci di prendersi cura di chi hanno intorno, sanno essere miti, distaccati in modo giusto dai beni materiali, “seminatori di pace”. Solo chi sa davvero voler bene, infatti, può aspirare a essere felice, perché la sua felicità si rispecchia nel dono che fa di sé agli altri. È la logica del servizio, la stessa esortazione a “entrare nel mondo dell’altro” che Gesù fa nel Vangelo attraverso la parabola del buon samaritano. Perché, in fondo, percorrere la strada della felicità significa scegliere di “vivere come Gesù”: lasciandosi alle spalle l’egoismo…
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