Questa mattina (sabato 19 febbraio 2022), nel Cenacolo di Santa Croce a Firenze, il card. Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI, mons. Antonino Raspanti, Vice-Presidente della CEI, il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, e l’Arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori, hanno presentato l’Incontro dei Vescovi e Sindaci del Mediterraneo, di seguito le dichiarazioni ed il programma in PDF.
Card. Gualtiero Bassetti, Presidente CEI
“Ringrazio il Signore per averci ispirato questa iniziativa che dà seguito a quanto abbiamo pensato e progettato a Bari, perché il Mediterraneo, che è il grande lago di Tiberiade della famiglia abramitica sia davvero segno di pace soprattutto nel contesto così drammatico come quello che stiamo vivendo. È vero che l’Ucraina non è direttamente sul Mediterraneo, ma lo è attraverso il Mar Nero; e La Pira diceva che fino agli Urali è tutto Mediterraneo, perché questo mare abbraccia tre continenti e più di venti nazioni. Il Mediterraneo è veramente una grande frontiera di pace che deve riunire tutta la famiglia di Abramo. Siamo in un momento di profonda crisi, anche per quello che sta succedendo in Ucraina: dal punto di vista della provvidenza di Dio diventa ancora più necessaria questa nostra azione di pace. È interessante anche il fatto che vescovi e sindaci siano assieme: i vescovi porteranno quelli che sono gli effetti dell’annuncio del Vangelo, i sindaci ci mostreranno la situazione concreta dei popoli che essi rappresentano. Il confronto tra vescovi e sindaci, nella sintesi che farà il Papa, credo che sia un momento provvidenziale che va al di là di Firenze e del Mediterraneo”.
Mons. Antonino Raspanti, Vice-Presidente CEI
“Abbiamo scelto di affrontare il tema delle città e della cittadinanza. Noi lo faremo ponendo attenzione ad alcuni temi fondamentali, quali la presenza dei bisognosi, il prendersi cura di chi ha di meno, la convivenza di pluralità di fedi e culture, la necessità di riconoscimenti reciproci, di mettersi insieme per collaborare tra le varie presenze che sono nelle città. Guardare alla situazione ecologica e agli squilibri che sono alla base delle migrazioni e che causano la ferita grave che sono le morti, gli scontri, le violenze. Ci interrogheremo, noi vescovi, su quali diritti e quali doveri le comunità cristiane hanno all’interno delle città, per contribuire al bene comune e alla pace”.
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Dario Nardella, Sindaco di Firenze
“Ricordando Giorgio La Pira vorrei dire che questa conferenza sul Mediterraneo sarà l’incontro della ‘spes contra spem’ che ha segnato la storia di Firenze. Perché se guardiamo al Mediterraneo oggi, alle guerre, alle crisi economiche, ai cambiamenti climatici, ai morti nel tentativo di venire in Europa non possiamo che parlare di spes contra spem. Dobbiamo chiedere all’Europa di essere presente, forte, attenta molto più di quanto non sia stata finora. E sarà bello vedere i sindaci di tante città parlare di questi temi: la pace, la cultura. A chi lo criticava per essersi occupato troppo di questioni internazionali, La Pira rispose con la frase ormai famosa: ‘il sindaco di Firenze si deve occupare di cambiare le lampadine e di promuovere la pace del mondo’. Direi che oggi è il compito di tutti questi 65 sindaci che si ritroveranno a Firenze”-
Card. Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze
“Quelli che si svolgeranno a Firenze sono due incontri che si uniscono nell’eredità di La Pira e che confluiranno nella giornata di sabato in un confronto comune da cui si auspica possa uscire anche una voce comune. Poi il tutto viene suggellato da una visita del Santo Padre a Firenze, in occasione dell’incontro di vescovi e sindaci: del Mediterraneo, il Papa viene ad ascoltare, a parlare e a celebrare, come era uso nei convegni che La Pira organizzava a Firenze e che si concludevano in Santa Croce con la celebrazione presieduta allora dall’Arcivescovo, il Venerabile Cardinale Elia Dalla Costa. Tutta Firenze è interessata e coinvolta, innanzitutto perché mette a disposizione i luoghi simbolo della sua cultura e della sua identità: Palazzo Vecchio, Santa Maria Novella, il teatro del Maggio Musicale, Santa Croce. A questi si aggiungono altri luoghi che vengono coinvolti perché cercheremo di offrire ai vescovi un’immagine della nostra Chiesa e della nostra città”.