L’attesa che caratterizza l’Avvento ha come figure di riferimento Isaia, Maria e Giovanni Battista: Isaia rappresenta la dimensione profetica, atteggiamento da mantenere vivo nella vita di fede. Maria è modello della disponibilità al progetto di Dio: la salvezza sperata è dono e non frutto dei calcoli o delle prestazioni umane. Giovanni Battista invita alla conversione, a dare alla nostra vita un orientamento sempre più rispondente alla volontà di Dio che si rivela in Gesù.
L’Avvento è anche tempo di gioia vera, non di tristezza. La speranza nel Salvatore, infatti, genera gioia, per la certezza che egli viene a noi e noi possiamo accoglierlo nelle nostre case. Imparare ad accogliere colui che viene è il vero senso dell’attesa e della celebrazione del Natale di Gesù.
Il Natale di Gesù, compimento dell’attesa vigilante, non è la festa pagana delle luminarie e dei regali della città consumistica: a Natale i cristiani celebrano la presenza del “Messia”, il “Cristo”, che viene a noi sempre nel mistero della carne, ossia nel mistero della storia, nel mistero dell’eucaristia. Nel mistero celebrato e vissuto, nel mistero del Bambino che chiede vera conversione, i cristiani possono riconoscere il Signore che mette la sua tenda in mezzo a noi e che ci apre ad atteggiamenti di accoglienza.
▹ 1ª domenica di Avvento: Vigilanti nell’attesa. La speranza che accompagna l’attesa è alimentata dalla fiducia in Dio, la quale rende saldo il nostro cammino, ci aiuta e sostiene nell’affrontare ostacoli e mantiene elevato il livello di vigilanza.
▹ Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria: Maria, segno dei tempi nuovi. Maria per prima vive l’esperienza della salvezza che ci viene donata in Gesù. In lei, la “serva del Signore”, si apre per l’umanità la possibilità di vincere il male: per grazia, lei è preservata dal peccato.
▹ 3ª domenica di Avvento: La liberazione è vicina. Dio manterrà la promessa di essere “con noi”. Questa speranza genera gioia, non quella effimera, legata a piaceri del momento, ma la gioia di una vicinanza che trasmette pienezza all’esistenza.
▹ 4ª domenica di Avvento: Dio è con noi. Il segno dell’Emmanuele, che Isaia annuncia al re Acaz, risuona come promessa che trova compimento in Gesù: in lui Dio è veramente sempre con noi.
▹ Solennità del Natale del Signore: Venne fra la sua gente. Il paradosso del Natale è proprio questo: Dio vuole dimorare in mezzo agli uomini, ma gli uomini non lo accolgono. Sulla terra si riversano la bontà e la pace di Dio, ma gli uomini preferiscono spesso la cattiveria e la guerra.
▹ Festa della Santa Famiglia: La Santa Famiglia, modello di vita. La famiglia di Gesù, fedele anche nelle prove della vita, ci è proposta come modello di fede, così che le comunità cristiane lo siano per il mondo.
▹ Solennità di Maria, Madre di Dio: Madre di Dio e madre dell’uomo. La chiesa invoca Maria come “Madre di Dio” poiché attraverso di lei Dio è entrato nel tempo dell’uomo: per questo Maria può intercedere per noi peccatori.
▹ Seconda domenica dopo Natale: La Parola si è fatta carne. Se riconosciamo la sua presenza nell’azione e nel destino di Gesù, abbiamo la possibilità di diventare figli di Dio: il Natale esprime allora anche la nostra vera vocazione e missione.
Fonte: Servizio della Parola