Schemi di adorazione mensile preparata dagli Uffici diocesani sul tema dell’anno pastorale “Vedere l’Invisibile”.
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RICERCATE SEMPRE IL SUO VOLTO (Sal 105,4b)
Canto di inizio: Popoli tutti acclamate (o altro) Saluto e introduzione
- Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
- Amen
- La grazia, la misericordia e la pace da parte di Dio Padre e di Cristo Gesù Signore nostro sia con tutti voi!
- E con il tuo spirito
G.: Essere uomini e donne in ricerca ha un sapore tutto particolare in questo mese di gennaio: se per alcuni gennaio segna solamente l’inizio di un nuovo anno per noi invece vuole essere lo slancio, dopo aver celebrato il mistero del Verbo fattosi carne, per continuare un cammino che ci impegna alla ricerca gioiosa del volto di Dio.
La nostra vocazione, infatti, ci chiama a vivere “come se vedessimo l’invisibile”, affinando lo sguardo e i sensi per rivenire nel creato la presenza del Creatore, che non manca di parlarci come ad amici, di intrattenersi con noi, di camminare per le nostre strade per incrociare le nostre vite e le nostre storie.
In questo mese, la cui terza domenica è dedicata alla giornata del seminario e alla preghiera per le vocazioni al ministero ordinato, preghiamo il Signore affinché non faccia mancare pastori buoni e generosi, capaci di custodire il gregge loro affidato nel meraviglioso giardino della creazione che è il mondo.
Canto di esposizione: Come il cervo va’ (o altro)
Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore, avvolto di luce come di un manto,
tu che distendi i cieli come una tenda, costruisci sulle acque le tue alte dimore,
fai delle nubi il tuo carro,
cammini sulle ali del vento, fai dei venti i tuoi messaggeri e dei fulmini i tuoi ministri.
Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Nascondi il tuo volto: li assale il terrore;
togli loro il respiro: muoiono, e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.
Sia per sempre la gloria del Signore; gioisca il Signore delle sue opere.
Gloria…
Primo momento: Un Dio dal volto umano
- “Cercate il Signore e la sua potenza, ricercate sempre il suo volto” …ma da dove cominciare a cercare in questo pagliaio che è l’universo? Il nostro cammino alla ricerca del volto di Dio è indissociabile dai sentieri battuti da noi uomini, tanto che i salmi ci ricordano: “dove andare lontano dal tuo Spirito? Dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo là tu sei, se scendo negli inferi eccoti”.
Cercare Dio ci chiede di immergerci nel creato, di ripartire dalla Genesi, per esplorare quel giardino dove Dio è solito passeggiare per… incontrare l’uomo.
Scopriamo così che il Dio verso il quale stiamo cercando di muovere timidamente i nostri passi è al nostro seguito dall’eternità… Ma come voltarci per incontrarlo?
Dal libro della Genesi (Gen 1, 26-31)
Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde».
E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
L: Il volto è l’espressione per eccellenza della persona, ciò che la rende riconoscibile e da cui traspaiono sentimenti, pensieri, intenzioni del cuore. Dio, per sua natura, è invisibile, tuttavia la Bibbia applica anche a Lui questa immagine.
Mostrare il volto è espressione della sua benevolenza, mentre il nasconderlo ne indica l’ira e lo sdegno. Meditare sul mistero del volto di Dio e dell’uomo è una via privilegiata che conduce alla pace.
Questa, infatti, incomincia da uno sguardo rispettoso, che riconosce nel volto dell’altro una persona, qualunque sia il colore della sua pelle, la sua nazionalità, la sua lingua, la sua religione. Ma chi, se non Dio, può garantire, per così dire, la “profondità” del volto dell’uomo? In realtà, solo se abbiamo Dio nel cuore, siamo in grado di cogliere nel volto dell’altro un fratello in umanità, non un mezzo ma un fine, non un rivale o un nemico, ma un altro me stesso, una sfaccettatura dell’infinito mistero dell’essere umano. La nostra percezione del mondo e, in particolare, dei nostri simili, dipende essenzialmente dalla presenza in noi dello Spirito di Dio. È una sorta di “risonanza”: chi ha il cuore vuoto, non percepisce che immagini piatte, prive di spessore.
Più, invece, noi siamo abitati da Dio, e più siamo anche sensibili alla sua presenza in ciò che ci circonda: in tutte le creature, e specialmente negli altri uomini, benché a volte proprio il volto umano, segnato dalla durezza della vita e dal male, possa risultare difficile da apprezzare e da accogliere come epifania di Dio.
A maggior ragione, dunque, per riconoscerci e rispettarci quali realmente siamo, cioè fratelli, abbiamo bisogno di riferirci al volto di un Padre comune, che tutti ci ama, malgrado i nostri limiti e i nostri errori.
(Benedetto XVI)
Meditazione silenziosa
Canone: O, Adoramus te Domine!
Secondo momento: Una sosta contemplativa
G: Viviamo ora un breve segno, che vuole suggerirci una “via ordinaria”, ma di straordinaria bellezza, attraverso la quale voltarci, concretamente, e fare esperienza di Dio in un modo – forse – nuovo.
Dio ha intessuto ciascuno di noi, ancora nel grembo materno, a Sua immagine, e ciascuno di noi è opera delle Sue dita. Siamo tutti chiamati a rinvenire nel fratello che ci è accanto la presenza di Dio.
Proviamo ora a fare nostro lo sguardo di Dio, che si riconosce e si compiace nella Sua creazione e, voltandoci verso il nostro vicino, ci diamo qualche minuto per scoprirlo abitato da Dio.
“Il Signore faccia risplendere su di te il suo volto, e ti faccia grazia!”.
Segno
G: E ora, rafforzati nella consapevolezza di quanto ci abita e di quanto abita ciascuno dei nostri fratelli, acclamiamo Dio cantando:
Canone: Magnificat
Terzo momento: Abitati da Dio
G: Noi tutti possiamo intonare il nostro magnificat, sorpresi, meravigliati e stupiti, rapiti in uno stato di puro giubilo nello scoprirci straordinariamente abitati da Dio. È questa l’esperienza di cui ci dà testimonianza il libro degli Atti, narrandoci della Pentecoste. Scopriamo così lo Spirito Santo come dono del Risorto, un dono che dobbiamo invocare spesso affinché possiamo avere Dio nel cuore, affinché possiamo assumerne lo sguardo per guardare a noi e ai fratelli così come Dio ci hai pensati dall’eternità: abitati da Lui!
Dal libro degli Atti degli apostoli (At 2, 1-11)
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
L: La Pentecoste è per la Chiesa ciò che per Cristo fu l’unzione dello Spirito ricevuta al Giordano, ossia la Pentecoste è l’impulso missionario a consumare la vita per la santificazione degli uomini, a gloria di Dio. Se in ogni sacramento opera lo Spirito, è in modo speciale nella Confermazione che «i fedeli ricevono come Dono lo Spirito Santo». E nel momento di fare l’unzione, il Vescovo dice questa parola: “Ricevi lo Spirito Santo che ti è stato dato in dono”: è il grande dono di Dio, lo Spirito Santo. E tutti noi abbiamo lo Spirito dentro. Lo Spirito è nel nostro cuore, nella nostra anima. E lo Spirito ci guida nella vita perché noi diventiamo sale giusto e luce giusta agli uomini.
(Papa Francesco)
Meditazione silenziosa
Preghiere spontanee (si può rispondere con un canone: Ubi caritas)
G: Invochiamo ora, su tutti noi, il dono dello Spirito, affinché prenda dimora in noi: T: Tu vieni a turbarci, vento dello spirito.
Tu sei l’altro che è in noi. Tu sei il soffio che anima e sempre scompare.
Tu sei il fuoco che brucia per illuminare. Attraverso i secoli e le moltitudini Tu corri come un sorriso per far impallidire le pretese degli uomini.
Poiché tu sei l’invisibile testimone del domani, di tutti i domani. Tu sei povero come l’amore per questo ami radunare per creare. Oh, ebbrezza e tempesta di Dio!
Benedizione eucaristica e riposizione
Canto: Se uno è in Cristo