โGesรน, colui che ami รจ malatoโ!
Tra le corsie di ospedali
nel silenzio assordante delle case
come messaggeri divini
si chinano su corpi infetti
perchรฉ non si spenga
il respiro della vita
il battito del cuore.
Gesรน, se tu fossi stato quiโ!
Piango
senza poter gridare
il dolore che mi lacera dentro
mentre camion portano via,
corpi senza vita,
affetti spezzati
senza un fiore da regalare.
Io sono la risurrezione e la vitaโ!
ร difficile credere
ma in te ripongo
ogni lacrima amara
ogni parola soffocata
ogni mia speranza.
E alzo gli occhi al cielo
per fissar la tua Luce.
Gesรน, anche tu piangiโ?
Togli il macigno
che chiude ogni tomba
e mostri
la forza dellโamore.
Ricordi ad ogni uomo
che il pungiglione di chi semina morte
รจ stato spezzato.
Lazzaro, vieni fuoriโ!
Gesรน, il tuo grido che sale al Padre
รจ quello che ogni uomo eleva
per chi, tornato polvere,
giace nel riposo
e vive la certezza
che un giorno risorgerร
liberato dalle bende dellโinganno.
Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, arcivescovo di Matera-Irsina