- Lettera di fr. Enzo, priore di Bose, al fratello Giovanni
Carissimo Giovanni,
Almeno ogni domenica, o anche ogni giorno nel corso della liturgia che tu celebri con i tuoi fratelli e le tue sorelle nella chiesa locale o nella tua comunitร , tu ascolti la lettura delle Scritture e poi ricevi anche il dono dellโomelia quale spiegazione e attualizzazione dei testi a te offerti. Cosรฌ tu sei posto dinanzi alla Parola vivente ed efficace di Dio che risuona in te, davanti alla presenza del Signore stesso, davanti al Cristo che quale seminatore semina in te la sua Parola.
La tavola รจ pronta: cibo della Parola e cibo eucaristico ti sono donati perchรฉ tu nel tuo cammino, nel tuo esodo da questo mondo al Padre, possa nutrirti e non venire meno, assaporando quel viatico offerto a te, membro malato e stanco del popolo di Dio, da colui che ti nutre, ti consola, ti rafforza.
Ma questa esperienza centrale della vita cristiana, tu vorrai certamente ripeterla nel quotidiano, nella solitudine della tua camera o nel colloquio comunitario con i fratelli e le sorelle che ti sono stati dati come custodi e come compagni.
Certo, tu non potrai comprendere e assimilare la Scrittura appoggiandoti su te stesso e sulle tue povere forze: per pervenire a una lettura fruttuosa in cui la Parola di Dio operi in te quel che tu non puoi operare occorrono alcune condizioni, alcuni preliminari che ti permettano una lettura nella fede in Cristo, una ricezione dei doni dello Spirito santo, e una visione contemplativa di Dio Padre.
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Lettura nello Spirito, dunque, Bibbia pregata, lectio divina…
- La lectio divina esperienza di Israele e della chiesa
Giร nellโantica economia di Israele, si pregava con la Parola e si ascoltava la Parola nella preghiera. Puoi vedere la descrizione di questa prassi comunitaria leggendo il c. 8 di Neemia. Tale metodo che prevede la lettura, la spiegazione e la preghiera diventรฒ il modo classico giudaico della preghiera che anche il cristianesimo ha ereditato (cf. 2 Timoteo 3,14-16), metodo non descritto ma testimoniato in diversi luoghi del Nuovo Testamento.
Generazioni di cristiani hanno continuato a pregare cosรฌ, senza cedere a una pietร non biblica e non riconoscente la signoria assoluta della Parola nella vita di preghiera della chiesa. Tutti i Padri della chiesa dโoriente e dโoccidente hanno praticato questo metodo della lectio divina, invitando i fedeli a fare altrettanto nelle loro case, e consegnandoci i loro splendidi commenti della Scrittura che ne erano il frutto essenziale.
Che dire poi dei monaci? Questi ne hanno fatto il centro della loro vita nei deserti e nei cenobi chiamandola lโascesi del monaco, il suo cibo quotidiano, sicuri che โnon di solo pane vive lโuomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dioโ (cf. Deuteronomio 8,3 e Matteo 4,4). A un certo punto si รจ anche sentita lโesigenza di fissare per iscritto il metodo, in modo da aiutare i neofiti a questโacquisizione della Parola nello Spirito che non solo santifica ma anche divinizza.
Origene proponendo la theรฌa anรขgnosis alla scuola dei rabbini ebrei, Girolamo ritmando la lettura con lโorazione, Cassiano illustrando la meditatio, Guigo II Certosino indicandola quale โScala del Paradisoโ per i monaci, Bernardo cantandola come miele per il palatum cordis, Guglielmo di Saint-Thierry nella Lettera dโoro e tanti altri hanno fissato i termini della lectio divina stimolando i credenti a percorrerla come via aurea del dialogo e dellโineffabile colloquio con Dio.
Fino al 1300 questo metodo ha davvero nutrito la fede di geneยญrazioni intere e ancora Francesco dโAssisi la praticava con costanza. Ma poi nel basso Medioevo si assiste a una deformazione della lectio divina con lโintroduzione della quaestio e della disputatio. Sono secoli di eclisse di questa preghiera che apriranno alla devotio moderna e alla meditatio loyoliana, orazione piรน introspettiva e psicologica. Soltanto nei monasteri e presso i Servi di Maria questo metodo sarร conservato integro per riapparire epifanicamente proposto dal concilio Vaticano II nella Dei Verbum 25:
โร necessario che tutti conservino un contatto continuo con le Scritture mediante la lectio divina…, mediante la meditatio accurata e si ricordino che la lettura va accompagnata con lโoratioโ.
Certamente รจ stato lo Spirito santo che ha voluto che questa forma di ascolto e di preghiera della Bibbia non andasse persa durante i secoli.
- Un luogo per la lectio divina
Quando dunque tu vuoi immergerยญti in questa lettura orante cerca anzitutto un luogo di solitudine e di silenzio, dove tu possa nel segreto pregare il Padre fino a contemplarlo.
La cella, la camera รจ un luogo per assaporare la presenza di Dio, non dimenticarlo mai (cf. Matteo 6.5-6). Qui infatti รจ il luogo della lotta del tuo cuore, รจ il deserto dove anche Gesรน pregava ed era tentato (cf. Marco 1,12 e 35; Matteo 4,1-11; ecc.), il luogo dove Dio ti attira a sรฉ per parlare al tuo cuore e farti doni in abbondanza, trasformando gli abissi angosciati del tuo cuore in valli e porte di speranza (cf. Osea 2,16-17). Cosรฌ, nel luogo solitario, la tua giovinezza spirituale sarร rinnovata, tu potrai cantare al tuo Signore, al tuo sposo, sentirti appartenente soltanto a lui e in pace con tutti gli uomini e tutte le creature animate e inanimate (cf. Osea 2,18-25).
La camera dunque, il luogo deserto siano per te un santuario dove Dio ti umilia e ti prova con la sua Parola ma cosรฌ facendo ti educa, ti consola, ti nutre.
Sentirai certamente la presenza dellโAvversario che ti tenta alla fuga, che ti rende pesante la solitudine, che ti distrae con le tue abitudini e le tue preoccupazioni, che cerca di sedurti con miriadi di pensieri mondani: non abbatterti, non disperare e resisti in questa lotta corpo a corpo col demonio, perchรฉ il Signore non รจ lontano da te, anzi non solo sta a vedere come combatti ma combatte in te la tua lotta. Aiutati, se vuoi, con un icona, un cero acceso, una croce, una stuoia su cui inginocchiarti e pregare: non temere di usare questi strumenti, senza tuttavia cedere alle mode e allโestetismo; essi possono ricordarti che tu non stai studiando la Bibbia o leggendo delle parole, ma che tu sei davanti a Dio, pronto ad ascoltare, in colloquio con lui.
Se ti viene la tentazione di fuggire, resisti, a costo di restare atono, in silenzio, ma resisti: devi abituarti a tempi di solitudine, di silenzio, di distacco dalle cose e dai fratelli, se vuoi incontrare Dio nella preghiera personale.
- Un tempo di silenzio perchรฉ Dio parli
Cerca che il luogo della lectio divina e lโora del giorno ti permettano il silenzio esteriore, preliminare necessario al silenzio interiore.
[ads2]Il Maestro รจ qui e ti chiama (cf. Giovanni 11,28) e per udirne la voce devi far tacere le altre voci, per ascoltare la Parola devi abbassare il tono delle parole. Ci sono tempi piรน adatti al silenzio rispetto ad altri: nel cuore della notte, al mattino presto, alla sera… vedi tu secondo il tuo orario di lavoro, ma resta fedele al tempo e determinalo nella tua giornata una volta per tutte. Non รจ serio andare incontro al Signore quando hai un vuoto tra gli impegni da riempire con la preghiera come se il Signore fosse un tappabuchi. E non dire mai: โNon ho tempo!โ, perchรฉ cosรฌ tu dichiari di essere idolatra: il tempo della giornata รจ al tuo servizio e non tu schiavo del tempo!
Sii dunque avvolto dal silenzio e il tempo della lectio ritmi la tua vita. Tu sai che bisogna pregare sempre, senza stancarsi mai (cf. Luca 18,1-8 e 1 Tessalonicesi 5,17), ma sai anche che occorrono dei tempi precisi e specifici per fare questo esplicitamente e visibilmente onde sostenere la memoria Dei in tutta la tua giornata. Sei un innamorato del Signore o tendi a esserlo? Allora non disdegnare di consacrare a lui quel tempo che consacri abitualmente, senza fatica, ogni giorno a tua moglie, a tuo marito, ai tuoi familiari, ai tuoi amici.
E non dimenticare che questo tempo per la lectio deve essere sufficientemente lungo, non un ritaglio. Devi prendere calma, devi essere in pace, certamente alcuni minuti non bastano. Per la lectio occorre almeno unโora, dicono i Padri…
Nella giornata quante parole ascolti! Quante letture fai! Che le parole non soffochino la Parola: anche in questo devi essere vigilante. Se le parole mondane sono abbondanti, che primato concreto puรฒ avere la Parola su di esse? Fare la lectio divina puntualmente ogni giorno non ti esime mai dal verificare il rapporto tra Parola e parole. Queste per la loro quantitร e la loro qualitร possono soffocare la voce divina e non permettere che questa cresca e dia in te il suo frutto (cf. Marco 4,13-20). Che senso ha leggere di tutto, alimentarsi di argomenti mondani, fare letture che lasciano profonde tracce di impuritร nel cuore e poi pretendere di vivere della Parola che esce dalla bocca di Dio? Se non vigili sul rapporto Parola-parole nella tua vita sei condannato a restare dilettante, un orecchiante paralizzato nei confronti di un vero cammino di iniziazione.
- Un cuore largo e buono
Se Dio ti ha chiamato alla solitudine silenziosa, in un tempo di dialogo, รจ per parlare al tuo cuore. Il cuore biblico รจ il centro, la sede delle facoltร intellettive dellโuomo, รจ lโintimo piรน profondo della tua persona. ร dunque il cuore lโorgano principale della lectio divina, perchรฉ รจ quel nucleo centrale in cui ogni uomo vive ed esprime la sua irripetibilitร personale. Ma tu sai che questo cuore puรฒ essere non circonciso (Deuteronomio 30,6 e Romani 2,29), di pietra (Ezechiele 11,19), diviso (Sal. 119,113 e Geremia 32,29), cieco (Lamentazioni 3,65); tutte espressioni queste per indicare il cuore dellโuomo lontano da Dio, non toccato dalla fede. Il cuore del credente a volte puรฒ essere appesantito da dissipazioni, ubriachezze, affanni della vita (Luca 21,34), puรฒ essere indurito, malato di sclerocardia fino a non riconoscere e non capire le parole e lโazione del Signore (Marco 6,52 e 8,17), puรฒ essere instabile, incostante, portato dunque a dimenticare e traviare la Parola (2 Pietro 3,16 e Luca 8,13). Il cuore puรฒ essere questo se succhia la sua linfa dalla carne, dalle ideologie dominanti, dallโorgoglio che รจ il grande peccato.
Tu che ti appresti allโascolto di Dio prendi questo tuo cuore in mano, innalzalo a Dio, perchรฉ lui lo renda cuore di carne, lo unifichi, lo renda saldo e lo purifichi. Solo se รจ un cuore di fanciullo puรฒ ricevere i doni di Dio (Marco 10,15). Solo se รจ un cuore fatto nuovo dal Signore รจ aperto e disponibile allโascolto! Il Signore ha promesso di dare un cuore nuovo a chi lo invoca (Ezechiele 18,31), di piegarlo alla sua Parola se ci si presenta a lui convinti della propria sclerocardia (Salmo 119,36). Ogni giorno ci grida: โOh, se ascoltaste la mia voce! Non indurite i vostri cuori!โ (Salmo 95,8 e Ebrei 3,7). Il cuore duro trova dura la Parola di Dio, e questo puรฒ accadere anche ai credenti: โQuesta parola รจ dura, chi puรฒ ammetterla?โ (Giovanni 6,60). Chiedi allora al Signore un cuore largo, un cuore che ascolta (leb shomeaโ), come Salomone il sapiente ha fatto con il suo Signore (1Re 3,5).
Quando fai la lectio divina ricorda la parabola del seminatore che vede il Signore in atto di seminare la sua Parola. Tu sei infatti uno dei terreni: o sassoso o strada aperta a tutto ciรฒ che passa o pieno di spine o buono. La Parola deve cadere in te quale buona terra e โtu dopo aver ascoltato la Parola con cuore buono e unito (en kardรฌa kalรช kaรฌ agathรช), la custodirai producendo frutto nella tua perseveranzaโ (cf. Luca 8,15).
ร nel cuore purificato, messo in unitร , reso saldo, che il Padre, il Figlio e lo Spirito vengono a te prendendo dimora per celebrare la lectio divina (Giovanni 14,23 e 15,4).
Il cuore รจ fatto per la Parola e la Parola per il cuore: aiuta queste nozze cantate dal Salmo 119.111, dove la sua Parola diventa tua e il tuo cuore canta perchรฉ diventa suo.
Allora il tuo cuore sarร quello di un discepolo docile alle cose di Dio, capace di sperimentare la Parola sine glossa, davvero ai piedi del Cristo e pronto ad ascoltarlo come Maria di Betania (Luca 10,39), capace di meditare e conservare nel cuore le parole come la madre del Signore (Luca 2,19.51).
โIn alto i cuori!โ canta la liturgia prima della celebrazione eucaristica, โin alto i cuori!โ รจ il grido prima della lectio divina.
- Invoca lo Spirito santo
Prendi la Bibbia, portala davanti a te con riverenza perchรฉ corpo di Cristo, fai lโepiclesi, lโinvocazione dello Spirito. E lo Spirito che ha preยญsieduto alla generazione della Parola, รจ lui che lโha fatta parlare e scrivere attraverso i profeti, i sapienti, Gesรน, gli apostoli, gli evangelisti, รจ lui che lโha data alla chiesa e lโha fatta migrare intatta fino a te.
Dettata dallo Spirito santo, solo dallo Spirito santo รจ resa comprensibile (cf. Dei Verbum 12). Predisponi tutto perchรฉ lo Spirito scenda (Veni, Creator Spiritus!) in te e con la sua forza, la sua dynamis, tolga il velo ai tuoi occhi affinchรฉ tu veda il Signore (Salmo 119,18 e 2 Corinzi 3,12-16). ร lo Spirito che dร vita, mentre la lettera sola uccide! Quello Spirito che รจ sceso sulla vergine Maria adombrandola con la sua potenza e generando in lei il Lรณgos, la Parola fatta carne (Luca 1,34), quello Spirito che, sceso sugli apostoli, ha concesso loro di pervenire alla veritร intiera (Giovanni 16,13) deve fare altrettanto su di te: in te generare la Parola, della totalitร della veritร farti partecipe. Lettura spirituale significa lettura nello Spirito santo e con lo Spirito santo delle cose dettate dallo Spirito santo.
Attendilo, perchรฉ se indugia egli non tarderร (Abacuc 2,3). Sii certo della parola di Gesรน: โSe voi essendo cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto piรน il Padre darร lo Spirito santo a quelli che glielo chiedono!โ (Luca 11,13).
Tu udrai dentro di te la sua parola efficace: โEffatร ! Apriti!โ (Marco 7,34) e non ti sentirai piรน solo ma accompagnato di fronte al testo biblico: come lโetiope che leggeva Isaia ma non capiva finchรฉ giunse a lui Filippo che con lo Spirito santo ricevuto nella Pentecoste gli aprรฌ il testo e gli mutรฒ il cuore (cf. Atti 8.2638), come i discepoli cui il Signore risorto aprรฌ la mente allโintelligenza delle Scritture (Luca 24,45). Senza epiclesi la lectio divina resta esercizio umano, sforzo intellettuale, tuttโal piรน apprendimento di saggezza e non di Sapienza divina: ma questo non discernere il corpo di Cristo significa leggere a se stessi la propria condanna (cf. 1Corinzi 11,29).
Prega come sei capace, come il Signore ti concede, oppure prega anche cosรฌ: โDio nostro, Padre della luce, tu hai inviato nel mondo la tua Parola, sapienza uscita dalla tua bocca, che ha preso dominio su tutti i popoli della terra (Siracide 24,6-8). Tu hai voluto che essa prendesse una dimora in Israele e che attraverso Mosรจ, i profeti e i salmi (Luca 24,44) manifestasse la tua volontร e parlasse al tuo popolo del Messia Gesรน.
Finalmente hai voluto che lo stesso tuo Figlio, Parola eterna presso di te, divenisse carne e ponesse la sua tenda tra di noi (Giovanni 1,1-14) quale nato da Maria e concepito dallo Spirito santo (Luca 1,35).
Manda ora su di me lo Spirito santo affinchรฉ mi dia un cuore capace di ascolto (1 Re 3,5), mi permetta di incontrarlo in queste sante Scritture e generi il Verbo in me. Questo tuo Spirito santo tolga il velo dai miei occhi (2 Corinzi 3,12-16), mi conduca a tutta la veritร (Giovanni 16,13), mi dia intelligenza e perseveranza.
Te lo chiedo per Cristo, il Signore nostro, benedetto nei secoli dei secoli. Amen!โ.
Aiutati soprattutto, in questo tuo pregare preliminare, con il Salmo 119, il salmo dellโascolto della Parola. ร il salmo della lectio divina, il colloquio dellโAmato con lโAmante, del credente con il suo Signore!
- Leggi!…
Apri la Bibbia e leggi il testo: non sceglierlo mai a caso, perchรฉ la Parola di Dio non si pilucca. Obbedisci al lezionario liturgico e accetta quel brano che la chiesa ti offre, oppure leggi un libro della Bibbia da capo a fondo attraverso la lectio cursiva.
Obbedienza al lezionario od obbedienza al libro sono essenziali per unโobbedienza quotidiana, per una continuitร nella lectio, per non cadere nel soggettivismo della scelta del brano che piace o di cui si pensa di aver bisogno. A questo principio ferreo occorre che tu rimanga fedele.
Scegli magari un libro indicato dalla tradizione della chiesa per i diversi tempi liturgici o una delle letture del lezionario feriale. Non moltiplicare i testi: un brano, una pericope, pochi versetti sono piรน che sufficienti! E se fai la lectio sui testi domenicali, ricorda che la prima (Antico Testamento) e la terza lettura (Evangelo) sono parallele e su entrambe sei invitato a pregare. Il lezionario festivo รจ un grande dono, fatto con molta sapienza spirituale; quello feriale รจ piรน disconยญtinuo: se questo ti fa difficoltร , meglio allora fare una lectio continua su un libro scelto.
Leggi il testo non una sola volta, ma piรน volte e anche a voce alta. Se ne hai i mezzi, leggi i testi originali in ebraico o greco, altrimenti accontentati della traduzione.
Serviti sempre, proporzionalmente alla tua preparazione intelยญlettuale, della versione dei LXX e della Vulgata che sono traduzioni sante, venerate dalla chiesa lungo i secoli.
Se il brano รจ conosciuto da te quasi a memoria e sei tentato di leggerlo in fretta, non temere di ricorrere a mezzi che ti impediscano questa rapida e superficiale lettura: scrivi e ricopia il testo! Un monaco, esegeta di fama internazionale, mio amico, mi confidava che per la lectio divina egli ricopia il testo e sovente prova a ripeterlo per vedere la differenza tra ciรฒ che ha memorizzato e ciรฒ che sta scritto. Non leggere solo con gli occhi, ma resta attentissimo e cerca di imprimere il testo nel tuo cuore.
Leggi anche i brani paralleli o richiamati dai riferimenti ai margini, soprattutto se usi la Bibbia di Gerusalemme o la TOB che sono di grande aiuto. Allarga il messaggio, completalo, accosta altri brani inerenti a quello del giorno, perchรฉ la Parola รจ interprete di se stessa. โScriptura sui ipsius interpresโ รจ il grande criterio rabbinico e patristico della lectio.
Che la lettura sia ascolto (audire) e lโascolto divenga obbeยญdienza (oboedire). Non avere fretta: occorre lectioni vacare, perchรฉ la lettura si fa per lโascolto. La Parola va ascoltata! In principio era la Parola, non il Libro come nellโIslam! E Dio che parla e la lectio รจ solo un mezzo per giungere allโascolto. โAscolta Israele!โ รจ sempre il grido di Dio che deve salire dal testo a te.
- Medita!…
Cosa significa meditare? Non รจ facile dirlo. Certamente significa innanยญzitutto approfondire il messaggio letto che Dio ti vuol comunicare. Occorre dunque uno sforzo, una fatica, perchรฉ la lettura deve diventare riflessione attenta e profonda. Certo un tempo, imparando la Scrittura a memoria, il cristiano era facilitato nella riflessione ripetendo nel cuore con estrema facilitร la Parola ascoltata o letta. Tuttavia anche oggi tu devi consacrarti alla riflessione proporzionalmente alla tua cultura, alle capacitร e ai mezzi intellettuali che possiedi.
Certo, vale il principio: โNon lโerudizione ma lโunzione, non la scienza ma la coscienza, non la carta ma la caritร โ, tuttavia non รจ lecito un ascolto indisciplinato e occasionale, compiuto senza il rigore richiesto da ogni ricerca seria e senza lโuso degli strumenti utili alla comprensione. Se puoi, ricorri ai commenti dei Padri della chiesa sui differenti libri della Scrittura ora tradotti copiosamente in italiano, alle concordanze, in modo da commentare la Bibbia con la Bibbia, a studi esegetici o commenti spirituali.
Vaglia perรฒ sempre la qualitร di molte opere che hanno pretese di serietร o di spiritualitร ma che in realtร non contengono che opinioni personali o deliri estatici non obbedienti al testo divino e alla tradizione, e soprattutto diffida di quei commenti che si dicono โriappropriazione della Parolaโ, ma in cui si asservisce la Parola; anche i commenti spirituali al lezionario liturgico festivo e feriale vanno attentamente scelti, perchรฉ molti di essi riportano spunti estemporanei, redatti artificialmente in scarsa relazione con i testi e piรน pieni delle parole del personaggio che le scrive che della Parola di Dio. โLโascolto non รจ ricezione passiva di un testo dato, ma anche sforzo da parte del cristiano di penetrare sempre piรน a fondo il senso inesauribile della Parola divina in relazione al proprio grado di compiutezza e alla tenacia nellโapplicazioneโ, diceva Origene.
Tutti questi mezzi esegetici, patristici, spirituali, sono sicuramenยญte utili alla meditatio e alla crescita della comprensione, tuttavia imporยญtante nella lectio divina รจ lo sforzo personale, non privato, reso certo piรน fecondo se chi lo fa vive unโesperienza comunitaria o di fraternitร o di gruppo, veri luoghi questi di discepolato della Parola, in cui non solo si legge insieme ma si esperimenta e si vive insieme la Parola. Questo sforzo personale deve tendere a cercare la punta spirituale del testo: non la frase che colpisce di piรน, ma il messaggio centrale, quello piรน rapportabile allโevento morte-resurrezione del Signore.
Cogli dunque il senso spirituale, dร continuitร e unitร tra esegesi, apporti patristici e lettura della Bibbia con la Bibbia e cerca ciรฒ che il Signore ti dice. Non pensare di trovare quello che tu sai giร : questa รจ presunzione! Nรฉ quello che ti piacerebbe trovare per la tua situazione: questo รจ il primato del soggettivo! Il testo non sempre รจ comprensibile tutto e subito! Abbi lโumiltร a volte di riconoscere di aver capito poco o addirittura nulla: lo capirai piรน tardi. Anche questa รจ obbedienza e se tu hai ancora bisogno di latte, non puoi certo nutrirti con cibo solido (cf. 1 Corinzi 3,2 e Ebrei 5,12). A questo punto, se cโรจ stata una certa comprensione, rumina le parole nel tuo cuore (la ruminatio dei Padri) e poi applicale a te, alla tua situazione senza perderti nello psicologismo, nellโintrospezionismo e senza finire per fare lโesame di coscienza. E Dio che ti parla: contempla lui, non te stesso. Non lasciarti paralizzare da una scrupolosa analisi dei tuoi limiti e delle tue deficienze di fronte alle esigenze divine che la Parola ti ha mostrato. Certo, la Parola รจ anche giudizio, discerne il tuo cuore, ti convince di peccato, ma ricorda che Dio รจ piรน grande della tua coscienza (cf. 1 Giovanni 3,20) e che questo pungerti il cuore da parte di Dio รจ fatto sempre con veritร e misericordia.
Stupisciti piuttosto di lui che parla al tuo cuore, del cibo che ti offre piรน o meno abbondante ma sempre salutare, meravigliati che la Parola venga deposta nel tuo cuore e che tu non debba andare in cielo, nรฉ andare al di lร dei mari per conoscerla (cf. Deuteronomio 30,11-14). Lasciati attrarre dalla Parola che ti trasforma nellโimmagine del Figlio di Dio senza che tu sappia come. La Parola che hai ricevuto รจ vita, gioia, pace, salvezza per te! Dio ti parla, tu devi ascoltarlo meravigliato come gli ebrei dellโesodo che lo vedevano operare meraviglie, come Maria che canta: โIl Signore fa per me meraviglie, Santo il suo nome!โ (Luca 1;49). Dio si rivela a te: accogli il suo Nome ineffabile, il suo volto di Amante: sei nello spazio della fede! Dio ti ammaestra: modella la tua vita su quella del Figlio. Dio si dร a te, si consegna nella sua Parola: accoglilo come un bambino ed entra in comunione con lui. Dio ti bacia con un bacio santo: sono le nozze tra Amato e Amante, celebra dunque nel tuo cuore lโamore di lui piรน forte della morte, dello sheol, dei tuoi peccati. Dio ti genera come lรณgos, verbo-parola, come figlio: accetta di essere partorito per essere il Figlio stesso di Dio. La meditazione, la ruminatio, a questo ti deve portare: essere Dimora del Padre, del Figlio, dello Spirito!
Il tuo cuore รจ luogo liturgico: e tutta la tua persona รจ tempio, รจ realtร divino-umana, teandrica.
- Prega!…
Parla ora a Dio, rispondi a lui, ai suoi inviti, agli appelli, alle ispirazioni, ai richiami, ai messaggi che ti ha rivolto nella Parola compresa attraverso lo Spirito santo. Non vedi che sei stato accolto nellโambito trinitario, nellโineffabile colloquio tra Padre, Figlio e Spirito? Non fermarti piรน alla riflesยญsione, ma entra in dialogo e parla come un amico parla con il suo amico (Deuteronomio 34,10). Non cercare piรน di conformare i tuoi pensieri ai suoi ma cerca lui. La meditatio aveva come fine lโoratio. Ora ci sei giunto! Non fare pettegolezzi spirituali, perรฒ: parla a lui con parresia, con fiducia e senza timore, lontano da ogni sguardo su te stesso, ma rapito dal suo volto emerso dal testo in Cristo Signore. Lascia libere le tue capacitร creative di sensibilitร , di emotivitร , di evocazione e mettile al servizio del Signore. Io non posso darti molte indicazioni, perchรฉ qui ognuno sa e conosce lโincontro suo con Dio e non puรฒ dettare per gli altri, nรฉ descrivere nulla di sรฉ. Cosa si puรฒ dire del fuoco quando si รจ immersi in esso? Cosa si puรฒ dire della preghiera-contemplazione al termine della lectio divina se non che essa รจ il roveto ardente che brucia senza estinguersi e infiamma il cuore nel petto del credente facendolo ardere di amore per il Signore?
Arte ineffabile dellโesperienza della divina presenza, la lectio divina vuole condurti qui, dove tu come lโAmato contempli, ridici le parole dellโAmante nella gioia, nello stupore, nella dimenticanza di te. Non pensare che questo cammino sia sempre facile, lineare e sempre percorribile fino in fondo. Timore e amore appassionato, ringraziaยญmento e secchezza spirituale, entusiasmo e atonia corporale, parola parlante e parola muta, silenzio tuo e silenzio di Dio sono presenti e si intercalano nella tua lectio divina giorno dopo giorno.
Importante รจ essere fedeli a questo incontro: prima o poi la Parola si fa varco nel nostro cuore superando i nostri ostacoli, quelli che sono sempre presenti in un cammino di fede e di preghiera. Solo chi ha assiduitร con la Parola sa che Dio รจ fedele e che non manca di farsi trovare e di parlare al cuore, sa che ci sono tempi in cui รจ rara la Parola di Dio (1 Samuele 3,1) ai quali perรฒ succede lโepifania della Parola e sa che questi tempi di difficoltร , di sconforto, di ariditร spirituale sono una grazia che ricorda la lontananza che ancora permane dalla conoscenza piena di Dio.
Ringrazia Dio per la Parola donata, per quelli che te lโannunciano e te la spiegano, intercedi per tutti i fratelli che il testo puรฒ averti evocato nelle loro virtรน e nelle loro cadute, tendi a unire cibo della Parola e cibo eucaristico. Conserva ciรฒ che hai visto, udito, gustato nella lectio, conservalo nel cuore e ricordalo, abbine memoria e vai nella compagnia degli uomini, tra di loro e umilmente daโ loro quella pace e quella benedizione che hai ricevuto. Avrai anche la forza di agire con loro per realizzare nella storia la Parola di Dio con tutto il tuo operare sociale, politico, professionale… Dio ha bisogno di te quale strumento nel mondo per fare cieli nuovi e terra nuova. Un altro giorno ti attende, un giorno in cui tu, vedendo Dio faccia a faccia nella morte, mostrerai se sarai stato lettera vivente incisa da Cristo, lectio divina per i tuoi fratelli, il Figlio stesso di Dio.
Tuo Enzo