La vita รจ uno spartito senza note:
ne scrivi alcune e giร ti trovi al termine
senza piรน fiatoย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย
per riprovarne il canto
senza piรน udito
per rigustarne l’eco.ย
Quaggiรน la vita
resta pur sempre un’opera incompiuta
un inno inevidente o zoppicato
un inno impoverito dal peccato…
e solo un giorno nella sinfonia
dell’Essere trascenderร i suoi limiti
in risonanze ed in tonalitร
ancora inconcepibili dall’uomo.
Quel Dio che ti rigenera ogni giorno
riempirร di note tutte sue
i vuoti che hai lasciato nel cammino…
Le rivedrai lassรน
nel tuo spartito
cantate dall’intera umanitร …
Allora finalmente esploderร
nell’armonia di un’agape infinita
il coro dei frammenti ricomposti
e riconoscerai che pure tu
sei stato sulla terra per alcuni
la voce inconfondibile d’un canto
riscritto dalla sua misericordia…
Quel canto sembra smorto finchรฉ vivi
riecheggerร piรน vivo quando muori…
ย
Giuseppe Magrin, Frammenti di luce, Elledici-Velar 2005