#Poesia e #Vangelo del giorno – 5 ottobre 2016

mauro-leonardiUn giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione». Luca 11,1-4. 

In questo Vangelo c’è un’amarezza che però si apre ad una grande speranza. Gesù da solo prega. Intimità con Dio profondissima. Un suo discepolo si dimostra subito del tutto estraneo da questa intimità d’amore e chiede di avere una preghiera per “essere come” i discepoli di Giovanni. Gesù risponde spiegando che non esiste nessuna proprietà privata della preghiera. Perché Dio è Padre. Padre nostro. Padre di tutti.

Poesia

Vorrei vederti pregare.
Vorrei essere con te, come te.

Vorrei saper amare il solo nome di Dio.
Vorrei saper chiedere pane per la mia fame.
Vorrei saper chiedere perdono.
Vorrei saper perdonare.
Vorrei saper chiedere aiuto nelle tentazioni.

Quanti vorrei.
Quante cose vorrei chiedere.
E poi non chiedo. Chiedo altro.
Perché non so amare.
Perché non so chiedere né pane, né perdono.
Perché cerco di fare da sola.
Perché penso di fare tutto bene e avere sempre ragione.
Perché credo che riuscirò a vincere tutto e tutti.

Vorrei vederti pregare.
E imparare da te.
Ad aver bisogno di Dio.
Ad amare Dio.
E a saperglieLo dire.

Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù

“Una donna del vangelo” è anche sul network Papaboys

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