“La fede uno non se la può dare”, direbbe don Abbondio. Don Stefano intanto ce ne offre un po’ della sua, come dichiara il titolo di questo cd. E ci racconta che il collega don Abbondio in fondo avrebbe ragione, a patto che nel rammarico di non aver avuto il dono della fede si legga l’ammissione di una cronica incapacità di ricevere. I doni sono già profusi, dall’atto della creazione. “No, grazie”, risponde qualcuno, prima ancora di guardarsi intorno. Se provasse a osservare, ascoltare, toccare, gustare profumi, sapori, parole e gesti, minimo gli verrebbe di cantare. E’ quello che da tempo fa don Stefano, voce e suoni che si aggiungono a quelli del mondo, perché la grazia è un passaparola, ti attraversa e acquista nuova energia, timbri, melodia e ritmi, si diffonde e circola amplificando i suoi decibel. L’oro ci circonda, dice una canzone del disco, è in tante cose povere, quelle più sorprendenti, che hanno raggiunto il grado zero della semplicità. Affidarsi a questa bellezza che è bontà, che viene prima di ogni nostra richiesta, che ci precede e ci segue, ci aspetta venendoci incontro, è il primo passo da fare. A condurre i successivi è qualcosa che viene da sé, misteriosamente, come le note e le parole di una canzone, una volta che viene abbozzata.
Le canzoni
- L’uomo più sereno del mondo
- Sei padre e madre per noi
- Provvidenza
- Urli forte la tua fede
- In ginocchio davanti a me
- Tu Sei
- Spirito santo amore
- E’ oro
- Nella tua luce
- Nel mondo ci sei[divider]