Nella festa di san Domenico possiamo leggere la pagina di vangelo che ci ricorda la nostra vocazione: essere sale della terra e luce del mondo. Pensando alla vita del santo fondatore di uno dei maggiori ordini mendicanti, quello dei Frati Predicatori, detti appunto “domenicani”, metterei l’accento non tanto sul sale o sulla luce, ma proprio sulla terra e sul mondo.
Sebbene con il senno di oggi condanniamo assolutamente le modalità violente e i massacri con cui è stata condotta la crociata contro i catari, Domenico li contrastò dapprima intellettualmente e poi superandoli sul loro terreno: umiltà e povertà. Ma il punto fondamentale era teologico e lo suggerisce il vangelo: siamo sale ma della terra, siamo luce ma del mondo.
Non delle nuvole, non degli angioletti, ma del mondo e della terra. Il disprezzo dei catari verso il mondo – nati da una sacrosanta protesta contro le dissolutezze della Chiesa, incapace di riformarsi seriamente – li portava a rifiutare completamente la realtà terrena: per loro ogni aspetto materiale sarebbe stato malvagio, diabolico, peccaminoso. Non parliamo poi della sessualità, esclusa del tutto da questi catari, cioè autoproclamati “puri”. Domenico invece loda Dio per aver creato questo mondo, predica la sua bontà per noi e benedice ogni briciolo di materia creato e redento da Cristo, che si è incarnato proprio su questa terra, in questo mondo, per inseminarlo di amore.
La terra per un cristiano non è il regno del peccato, ma anzi il luogo in cui Dio va incontro all’uomo, per mezzo dei suoi sacramenti, soprattutto quelli che necessitano di una materia specifica che solo la terra può offrire: acqua, pane, vino, olio. Eccoci qui, chiamati a esaltare il sapore dell’unica realtà di cui siamo impastati. Con san Domenico lodiamo, predichiamo e benediciamo tutto il nostro corpo, tutte le nostre relazioni e tutta la nostra carne, perché siano sempre occasioni di affettività mai sterilmente angelicata, ma sempre incarnata sino in fondo.
Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.