Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 30 Gennaio 2020

L’evangelista Luca, pensando alle case greco-romane con varie stanze e cantina, parlerà di lampada genericamente su «un» lampadario tra quelli sul vestibolo per fare luce a chi accede all’abitazione; oggi invece Marco ha in mente «il» lampadario, l’unico che illumina l’intero spazio della casa palestinese, generalmente un “monolocale”.

Ciascuno a modo suo immagina contesti architettonici e culturali diversi, ma la realtà della luce è la medesima: non si può nascondere, perché rischierebbe di spegnersi. Marco utilizza la forma interrogativa, con domande retoriche. Sotto una campana di vetro, che toglie ossigeno alla luce, non rischierebbe forse di spegnersi? Metterla «sotto il letto» (lemittah) o «a terra» (lemâtâh) anziché sul candelabro non sarebbe forse parimenti insensato?

In economia si dice che la luce è un bene pubblico, non escludibile e non rivale; spesso si porta l’esempio del lampione: chi gode della luce non sta negando ad altri la possibilità di essere illuminato, né viene ridotta la quantità di luce goduta se si aggiungono altri soggetti a goderne. Ma anzi vi è una esternalità positiva: un lampione può migliorare il decoro, la sicurezza, l’ordine pubblico per tutti.

A maggior ragione, la luce di Gesù quando avvolge altre persone non danneggia chi già ne sta godendo, ma anzi si espande e brilla più chiaramente, di riflesso. L’invito di Luca, ma per certi aspetti anche di Marco che guarda forse più agli effetti trasformativi della luce per l’interiorità, è quindi a non aver paura: ridonando generosamente la luce non perdiamo nulla, ma anzi inveriamo la natura della luce stessa, che è dono da mettere in circolo, fiaccola che accende altre fiaccole, fuoco che divampa.

Commento a cura di:

Piotr ZygulskiPiotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.


La lampada viene per essere messa sul candelabro. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 4, 21-25 In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: “Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!”. Diceva loro: “Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perchè a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”. Parola del Signore.

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