Shalom, salām, eiríni, pax, pace! La missione richiesta ai settantadue nuovi discepoli è quella di portare, due a due, la pace. Testimoniando innanzitutto la pace vissuta concretamente con la sorella e con il fratello si possono proporre sentieri di pace a chi la desidera.
Le famiglie, nel loro piccolo, accoglieranno la pace stessa donata da Gesù attraverso le nostre esperienze di costruttori di pace. A noi discepoli il compito di permanere in quella casa che ci accoglie, senza scappare di fronte alle difficoltà che poi insorgeranno. La tentazione di andare a cercare posti che ci sembreranno più comodi sarà alta. Ma le città che scommetteranno sulla vera pace sperimenteranno con noi la vicinanza del Regno di Dio, cioè relazioni nuove, belle, giuste, a partire da chi era messo ai margini, escluso, calpestato.
Quella pace è lo Spirito stesso di Dio che tutto rivoluziona: la periferia diventa il centro, il debole è rivestito di una straordinaria potenza e il povero risplende nella sua autentica ricchezza. Eppure ci saranno prevedibili rifiuti, sia da parte di singoli, sia di città intere; vanno messi in conto. Meno si ha di beni materiali, meno ci può essere rubato: questo insegna oggi Gesù. Un portafogli vuoto è a prova di scippo e la pace non può esserci sottratta.
Al massimo resterebbe solamente tra noi, se altri la rifiutassero. Neppure a loro però possiamo negare la buona notizia: un altro mondo non solo è possibile, ma addirittura Dio in persona si è avvicinato per donarlo e donarsi! Si è fatto prossimo alla realtà quotidiana che abitate; si trova sulle piazze popolari della città dove siamo stati convocati da quel Dio che esce di sé e ci fa uscire dal possesso di credenze, sicurezze e autoreferenzialità.
Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.
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La vostra pace scenderà su di lui.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10, 1-12
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
Parola del Signore