Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 3 Luglio 2020

Capita anche a noi di invidiare i primi apostoli per aver conosciuto Gesù. Questi testimoni nella comunità giovannea stavano venendo meno; un po’ come oggi i partigiani, i reduci della seconda guerra mondiale, i sopravvissuti ai campi di concentramento. I dubbi di chi non si fidava della loro testimonianza e quindi per credere esigeva una apparizione privata speciale sono rappresentati dalla figura di Tommaso, il nostro gemello.

Così testardo che prova a spararla grossa: non gli sarebbe bastato vedere Gesù, ma voleva anche analizzare le sue ferite prima di poter credere. Cosa per lui impossibile. E invece è Gesù a fare il primo passo. Ma non in una grotta miracolosa, bensì nella medesima Chiesa riunita. Tommaso incontra in mezzo a noi il Corpo di Cristo, ferito ma disposto per lui persino a farsi perforare nuovamente dal dito e dalla mano di un uomo.

Quel Corpo sfida Tommaso a fare ciò che vuole, a entrargli dentro, a toccare con mano il suo amore, perché non si vergogna della propria vulnerabilità. Tommaso forse avrà pensato invece alle proprie ferite, alla fatica che aveva nel mostrarsi com’era, al trauma che lo aveva segnato sino a quel momento e che gli impediva di gioire con gli altri. La forza della vulnerabilità del Corpo di Cristo di fronte alla vulnerabilità della forza di Tommaso gli è stata sufficiente per riconoscere la presenza autentica del Risorto nella Chiesa che ha il coraggio della debolezza. A ben vedere, l’esperienza di Tommaso non è stata poi diversa da quella degli altri.

Se non che Gesù ha scelto di farsi incontrare persino nella sua pretesa, nel suo dubbio, nella sua testardaggine. Di fronte alla realtà, a Tommaso è bastata poi la disponibilità inaspettata di un corpo disarmato per iniziare a vivere, ancor prima di toccare, la presenza di Dio che è morto per lui. Ma ancora più beato è chi, senza esigere rivelazioni o miracoli, si è già messo al servizio degli altri, anche perché la Chiesa ci assicura che quell’amore è Dio stesso.


Commento a cura di:

Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.

Table of contents

Read more

Local News