Gesù «manifesta la sua gloria per la prima volta a Cana su preghiera di sua Madre; a diverse riprese, erige delle donne a modello di fede e compie delle guarigioni che imputa alla loro fede; dell’unzione ricevuta da una donna alla vigilia della sua morte, fa un memoriale della sua passione che prescrive di trasmettere alle generazioni future; accredita le due sorelle, le sue amiche, Marta e Maria, come autentiche discepole, ricevendo dall’una la migliore testimonianza della sua divinità: “Tu sei la Resurrezione e la Vita”, e presentando l’altra come il perfetto ricettacolo della sua Parola: “Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”; infine è ad un’altra donna, un’altra amica, Maria di Magdala, che appare per prima all’uscita dalla tomba e che affida il messaggio della sua resurrezione perché lei ne comunichi la Buona Novella ai suoi apostoli.
Da questi esempi, per quanto eloquenti essi siano (occorrerebbe senza dubbio cercarne altri), mi guarderei dal trarre argomenti a favore dell’ordinazione delle donne, poiché Gesù non ha mai pronunciato la parola sacerdozio; ma ricevo la chiara indicazione che ha creduto in loro, che si è affidato a loro, che ha affidato a loro il suo Vangelo, come ai suoi apostoli, in modo diverso forse: non le invia a percorrere il mondo, ma in modo non meno autentico: ne fa delle trasmettitrici della missione che aveva ricevuto dal Padre di diffondere la Vita nel mondo.
Invitava così la sua Chiesa a trarre risorsa ugualmente dalle donne per continuare la sua opera. Insomma, non può essere tratto alcun principio di esclusione dalle parole o dagli esempi di Gesù, null’altro che una pressante esortazione a non temere di incaricare del ministero del Vangelo chiunque, uomo o donna, abbia abbastanza fede in lui per offrirsi a questo compito: perché lui solo dà la forza di portarlo avanti e gli fa portare frutto».
p. Joseph Moingt S.J.
(19·IX·1915 – 28·VII·2020)
Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.