Lo sguardo da storico di Luca è attento: nessuno meglio di lui sa indagare il significato salvifico degli eventi, scorgendo il soffio dello Spirito dietro a ogni slancio umano verso la liberazione dall’oppressione e dallo sfruttamento.
Eppure non è un allarmista: sa bene che tutta la storia è costellata di “armi, acciaio e malattie”. È inutile gridare “al lupo, al lupo” al verificarsi di ogni guerra, genocidio, rivoluzione, crisi economica o sociale.
«Non sarà subito la fine»; la quale pure può venire da un momento all’altro, ma nemmeno Hitler o le bombe atomiche sono riuscite a scatenarla. Il cristiano non si fa prendere dal sensazionalismo di chi scrive titoloni ingigantiti, non vive di emergenze periodiche delle quali si nutrono costantemente politici senza scrupoli e piazzisti, non fa dipendere la fine del mondo dai tragici errori dell’uomo né pretende di prevedere “scientificamente” la data della nostra estinzione.
Proprio perché sa che gli eventi del tempo finale sono di un’ordine qualitativamente diverso rispetto a quelli che le cronache appuntano, Luca vigila affinché nessuno strumentalizzi i problemi che noi creiamo e il silenzio di Dio di fronte ad essi per terrorizzare la vita di chi, invece, sa di poter riporre ogni speranza in quel Dio silente.
E non nelle cassandre paralizzanti, nei veggenti settari o nelle apparizioni loquaci, che spesso si vogliono far accreditare come cristiane facendo leva sulle più comuni paure umane anziché riaccendere l’urgenza di amare, giorno dopo giorno, passo dopo passo.
Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.
Non sarà lasciata pietra su pietra.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21, 5-11
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Parola del Signore