Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 26 Febbraio 2020

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Di tutto sembriamo aver meno bisogno in questi ultimi giorni che dell’ulteriore oltraggio di un pugno di cenere spruzzato sul nostro volto, sulle nostre residue certezze, sui nostri istintivi e per molti versi benemeriti istinti di sopravvivenza.

Tuttavia a questo segno brutale la liturgia quaresimale c’invita in queste ore difficili che ripropongono la polvere come cifra più autentica della nostra esistenza. La polvere inerte della cenere che saremo, la polvere incontenibile del temuto contagio, la polvere accecante del deserto che abbiamo sinora percorso senza renderci conto di quanto quel che sembrava solido, vitale e inestinguibile alla fine si riveli ai nostri occhi così poco affidabile, consistente, efficace.

E allora vera sabbia sia per un provvidenziale smarrimento fra le dune informi della vita, addestrando con tenacia i cuori all’ascolto perché solo la Parola che scende dall’alto è bussola certa contro i mille miraggi che maschere posticce e prestazioni autoimmuni vorrebbero garantire al nostro incerto cammino.

Spogliati di ogni pretesa di adeguata sufficienza, riscopriamo il nostro sepolto mistero nella santa e folle eccedenza dell’Amore crocifisso che fa della nostra polvere l’inaudito ingrediente pasquale di una rinascita integrale e la ritrovata profezia di una perfezione finalmente possibile.

Mi fa dono di questa meditazione l’amico abate benedettino olivetano Bernardo Francesco Gianni di San Miniato al Monte (Firenze) che ringrazio e ricordiamo nella preghiera.

Commento a cura di:

Piotr ZygulskiPiotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.


Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 6,1-6.16-18 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà». Parola del Signore