La prima particolarità della versione di Matteo è che il comandamento dell’amare il fratello viene detto “simile”, ὅμοιος, all’amare Dio. Come l’uomo è creato a somiglianza (ὁμοίωσις) di Dio, e la donna si ritrova simile (ὅμοιος) all’uomo.
La seconda caratteristica è che tutte le prescrizioni bibliche si agganciano vitalmente a questo duplice comandamento dell’amore. Dall’amore di Dio, che a sua volta vibra nell’amore verso le sorelle e per i fratelli, tutto trae forza, senso, energia.
“Amerai” non è allora un suggerimento generico sentimentale, bensì la consapevolezza che siamo in una relazione vitale che ci lega inseparabilmente con l’Altro e quindi anche con gli altri.
Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.