Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 25 Aprile 2020

Nella Festa di San Marco evangelista leggiamo l’invio missionario: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura». Marco non aveva incontrato Gesù prima della Pasqua, ma soltanto dopo, attraverso la testimonianza della Chiesa (forse) di Roma, fondata dall’apostolo Pietro, garanzia del legame col Risorto.

Eppure quel Marco, anche se disponeva di una varietà di fonti, è stato il primo a mettere così per iscritto il Vangelo, la Buona Notizia del Risorto. Ha scelto di farsi capire in un linguaggio semplice, accessibile a chi parlava un greco popolare, in tutti i territori dell’Impero Romano.

L’evangelo nella prospettiva di Marco è stato poi ripreso da Luca e Matteo, che con la loro sensibilità hanno riletto il cammino di Gesù alla luce della loro esperienza pasquale, personale ed ecclesiale, con il Risorto. Anche per Marco tutto è evangelo, tutto è Buona Notizia, ma che si disvela poco alla volta.

Quindi risoetta e accompagna la nostra capacità di incontrare il Figlio di Dio in quell’ebreo che si chiamava Gesù, crocifisso gridando al Padre il perché, il senso, la finalità del suo abbandono.

Piotr ZygulskiPiotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.


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