Per non sottrarre incisività alla scena della Croce, mi limito a segnalare che per l’evangelista Luca è proprio lì che Gesù definitivamente sconfigge le tre tentazioni: quella di salvare sé stesso attraverso i propri poteri miracolosi; quella di salvarsi attraverso il potere politico; quella di costringere Dio a intervenire in modo straordinario per farli scendere dal supplizio.
Luca invece descrive un Gesù che, fedele sino alla fine alla volontà del Padre, condivide pienamente la sorte dei malfattori che muoiono accanto a lui.
Nella sua totale umanità, senza bacchette magiche, proprio nel morire con fiducia spalanca tutta la misericordia verso chi, anche all’ultimo, nella luce della verità si apre ad accogliere la salvezza venuta a visitare ciascuno di noi per accoglierci in nel suo stesso amore.
Subito Gesù butta dentro, nella sua stessa vita, il “buon ladrone”: questa vittoria dell’infinita misericordia sulla morte che ci teneva lontani da Dio è il segno più concreto del regno universale del Cristo, finalmente dilatato, nella forza dello Spirito, sino agli estremi confini…
Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.