Avvento è… «Che sarà mai questo bambino?»
Qui il bambino non è Gesù ma Giovanni, il futuro Battista. L’evangelista Luca immagina come poteva essere stata la nascita di un profeta come lui: la profezia deve averlo accompagnato sempre, sin dai primissimi giorni e ancor prima.
Così Luca ci fa pensare al suo nome, ai suoi genitori, a chi udiva ciò che avveniva. C’era probabilmente chi, precursore di Maria e dei discepoli, si poneva in autentico ascolto della mano di Dio che agiva con Giovanni si mostrava in azione.
Qualcuno già custodiva tutta questa Parola di Vita, che fa ciò che promette, nella propria memoria. In questo intreccio di ricordi spunta la domanda su Giovanni: «Che sarà mai?». Non tanto il «chi» della sua identità, non la curiosità su «come» quel bambino sarebbe diventato da grande, ma il «che» della sua funzione già presente, della sua strada percorsa e da percorrere, del suo agire per far irrompere la novità di Dio totalmente nella storia degli uomini.
Solo un qualcosa di straordinario può preludere a una buona notizia ancora più straordinaria.
Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.
Nascita di Giovanni Battista.