Come reagiamo davanti all’ascolto della Parola di Dio? L’evangelista Marco ci dice che la fede nasce come risposta alla Parola che Dio ci rivolge, anzitutto attraverso i vangeli. Ma come accogliamo questa Parola?
La conosciamo poco e male, pensiamo che abbia a che fare con la vita morale, che insegni cose giuste e buone, ma nulla di più. Spesso, molto spesso, non abbiamo mai nemmeno letto per intero un vangelo e lo troviamo incomprensibile.
E, bisogna dolorosamente ammetterlo, i luoghi in cui potremmo approfondire la Parola, l’omelia domenicale, ad esempio, spesso non aiutano ma complicano ancora maggiormente la comprensione del vangelo! Ma se davvero credessimo che in quella Parola si trova il segreto della nostra vita, la lettera d’amore che Dio mi rivolge, non faremmo di tutto per accoglierla e capirla?
Dio semina con abbondanza la sua Parola, anche se il nostro cuore è sassoso e duro, sa che la Parola può perforare la nostra resistenza e sbocciare. Viviamo allora con costanza, non lasciamo che la pigrizia o le angosce della vita strappino il germoglio di fede che cresce in noi…
Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).
Dal Vangelo secondo MarcoMc 4, 1-20In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».Parola del Signore