Il fuoco che Gesù è venuto ad accendere è tradizionalmente il cosiddetto “giudizio di Dio”. Riusciamo a coglierne più pienamente il senso però solamente nella Pasqua: in quel nuovo battesimo di fuoco che Gesù ardentemente brama per lui e per tutti.
L’evangelista Luca, mentre metteva mano a questa pagina di vangelo, era immerso nelle fiamme della Pentecoste dei primi cristiani, non dimentichiamolo. Proprio da questo incendio Luca contempla Gesù desideroso della sua Chiesa e di quelle lingue di fuoco che si divideranno in molte forme e molti modi.
Ecco allora che quel giudizio non può essere frainteso come un invito a sfasciare le famiglie chissà per quale motivo arcano, bensì è un appello a lasciar purificare le nostre relazioni – anche a costo di doverci allontanare dalla nostra famiglia, se ci impedisse di amare – perché possano tutte infiammarsi della passione del Risorto, che già vediamo in azione: se siamo qui è perché qualche scintilla ci ha raggiunto.
Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.