Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 20 Aprile 2020

Sembra che Gesù abbia un certo gusto nel confondere la fede di Nicodemo. Il quale – pur chiamandolo solamente “Maestro”, forse migliore di altri ma pur sempre della sua categoria – diceva che sapevano che i miracoli che Gesù compie necessariamente hanno come origine la sua intimità con Dio.

È un punto centrale del Quarto Vangelo che mette in bocca parole analoghe proprio a Gesù. Perché allora, anziché complimentarsi per questa affermazione, sembra ignorarlo, se non rimproverarlo, e fa un discorso strano sul rinascere? Il problema di Nicodemo sta nel fatto che il suo sapere, per quanto teologico, è pur sempre uno sforzo umano. Forse anche una vena di adulazione era pure presente. Così va poco lontano. Gesù gli spiega che ha invece la possibilità di vedere, cioè di partecipare al Regno di Dio. Ma è un dono, non uno sforzo.

Occorre rinascere. Forse Nicodemo ha frainteso ripensando a una impossibile nuova nascita biologica? Oppure, meno ingenuamente, ha dato per scontato che ormai una persona adulta è troppo condizionata dal suo passato e dalle sue abitudini, tradizioni, credenze e non può ormai più cambiare significativamente? L’incomprensione ovviamente è creata dall’evangelista per farci capire meglio con una spiegazione. Resta il fatto che Gesù insiste con enfasi: è prioritario nascere dall’alto, cioè ricevere e riceversi, come i bambini.

E non è nulla di irrealistico: basta spogliarsi della presunzione di sapere tutto o di avere tutto sotto controllo. Perché quel dono è lo Spirito – ciò che ci sottrae alla mera biologia e ci inserisce nella potente unità di Dio – e resta pur sempre libero di soffiare, di continuare a creare, di scombussolare per portarci oltre, nel gusto della vita. E così è Gesù: non un uomo che cerca l’approvazione di Dio ma Dio che si abbassa per servirci. Scendere dal piedistallo è segno che siamo davvero nati dall’alto della Croce, il nostro unico Battesimo in acqua e Spirito: farci servi.

E solo così anche la teologia è autentica, perché è in ginocchio: serve perché è serva, ancella dell’uomo che viene alla luce nel Padre.

Piotr ZygulskiPiotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.


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