Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 2 Gennaio 2025

«Tu, chi sei?». Se ci venisse rivolta questa domanda a bruciapelo, cosa risponderemmo? Per me, penso che dipenderebbe dal contesto. Possiamo elencare titoli di studio, città, parentele, incarichi professionali o persino ecclesiali… Giovanni, il battezzatore, avrebbe potuto vantare l’ascendenza sacerdotale o menzionare i genitori Elisabetta e Zaccaria.

Invece, lo svelamento della sua identità passa innanzitutto per una triplice negazione: non sono il Cristo, non sono Elia, non sono quel profeta per il quale nutrite certe aspettative. Giovanni non nega il vero; piuttosto, negando il falso, confessa di essere diverso. Queer, si potrebbe dire oggi. Egli rivendica la sua strana originalità nel limitarsi, paradossalmente, a dare corpo a un versetto di Isaia: «Rendete dritta la via del Signore».

Citazione. Del resto, non è rarissimo trovarne nelle bio dei profili social. Ma quella profetica Parola di Dio risuona in Giovanni con una particolare intensità. Potremmo dire che sintetizza proprio il suo carisma: porre rimedio alle storture che impediscono l’incontro con il Signore. E non in virtù di qualche ruolo istituzionale, bensì in quanto uomo, uditore di quella Parola di Dio che sceglie di gridare in carne ed ossa, perché altri facciano lo stesso.

Così, altrettanto, sta a noi: agevolare la strada perché ogni donna e ogni uomo, a partire dai più allontanati, possa lasciarsi incontrare dal Signore che viene. E così – senza altre parole – ci riveleremo nei fatti profeti, sacerdoti e precursori.