Mitezza e umiltà di cuore sono le caratteristiche con cui si mostra Gesù. Proprio per la menzione del “cuore” leggiamo questo passo evangelico nella solennità odierna del Sacro Cuore. Non è un’occasione per lasciarsi andare a emozioni sdolcinate da bacini e cuoricini, né per scatenare morbosità pulp/splatter.
Il cuore non va vivisezionato: è ciò che sottostà a tutte le decisioni della persona. Mite e umile di cuore significa allora che la mitezza e l’umiltà non sono casuali, bensì una scelta desiderata, voluta, deliberata. Non è affatto rassegnazione, ma decisione di ricevere e riceversi tutto dal Padre e nella relazione senza pretese con le sorelle e con i fratelli. Lo fa ponendosi sotto, costruendo nuovi rapporti, boicottando l’arroganza con la scelta profetica di essere non solamente tra gli ultimi, ma proprio ultimo lui stesso, scarto tra gli scarti.
Per questo ci capisce e per questo lo si può capire, quando si compie la medesima scelta. Dal punto di vista degli oppressi si ascolta meglio la speciale predilezione di Dio che si è sbilanciato a favore di chi è oppresso dalle gerarchie dei potenti, delle “eccellenze” e dei “competenti”. Alla scuola di Gesù si sceglie proprio di non “competere” sul piano dell’arroganza o delle tecniche per scalare le vette del successo mondano; se si eccelle, lo si fa sempre nel servizio – potentissimo – per chi sta sotto.
Gesù per questo invita a fare altrettanto: a stare sotto come il cuore sta sotto alla nostra pelle, a sollevare gli altri, a supportare convintamente la dignità delle persone che cercano ristoro. Gesù si fa trovare sempre in basso, con il suo cuore, concretamente indistinguibile dal nostro: come il suo, anche il nostro può essere riplasmato mite e umile, come quello di Dio che, uomo in mezzo a noi, ci sostiene di nascosto, senza esibizionismi o prepotenze.
Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.