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Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 16 Gennaio 2025

Commento al brano del Vangelo di: Mc 1,40-45

Innumerevoli aforismi e proverbi riguardano i segreti: invitano a non confidarli mai, neppure agli amici, se si vuole che rimangano davvero segreti. In un modo o nell’altro, verbale o non verbale, chi l’avesse ricevuto parlerà, anche qualora fosse muto.

Cito Cervantes, dal Don Qijote: «Necio es, y muy necio el que, descubriendo un secreto a otro, le pide encarecidamente que calle». E la traduco, con un’espressione tipica genovese: «È nescio, molto nescio, colui che, rivelando un segreto a un altro, gli chiede insistentemente che taccia». Uno dei modi per diffondere maggiormente una notizia è dunque spacciarla per segretissima; anche i titolisti, soprattutto ai tempi dei social, lo sanno.

«Shhh, è un segreto!» è uno slogan utilizzato da spot pubblicitari. «My secret», riecheggiano altri, facendoci credere alla palese menzogna che la modella di turno sta pubblicamente rivelando in modo esclusivo, al singolo spettatore, il suo trucco per mostrarsi in forma.

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Tutto ciò per introdurre il segreto del lebbroso guarito da un Gesù oggi stranamente irritato, sbuffante, arrabbiato. Forse perché già presagiva come sarebbe andata a finire: le folle, anche lì, non lo avrebbero lasciato in pace. Esito ineluttabile del suo agire sanante, come quello di tante monache che di continuo ricevono visite nonostante la loro scelta di clausura.

Di qui, un tentativo, destinato al fallimento, vale a dire il segreto che l’ex lebbroso avrebbe dovuto mantenere: «Non dire niente a nessuno», ma limitarsi a quanto prescritto. L’evangelista Marco costruisce la sua narrazione evangelica su questa tensione: tra il bene nel segreto – che non necessita di applausi ed è anzi più persuasivo proprio per tale nascondimento – e l’inevitabile diffusione del vangelo.

Il guarito, insomma, tradisce il segreto della sua guarigione e annuncia la Parola che lo ha guarito. Del resto, siamo proprio sicuri che anche noi non avremmo fatto lo stesso di fronte a una notizia così liberante per la nostra vita? Avremmo finto di essere ancora lebbrosi? Non avrebbe parlato la ritrovata purezza del corpo?

Gesù stesso altrove sembra consapevole che «non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto» (Lc 12,2 e Mt 10,26). Prima o poi, la verità viene a galla.

Commento a cura di:

Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia e in Filosofia ha conseguito il dottorato in Ontologia Trinitaria – Teologia all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI). È socio ordinario dell’Associazione Teologica Italiana. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain”. È docente nelle scuole secondarie della Liguria e di Teologia Fondamentale all’ISSRM di Foggia. È un Piccolo Fratello dell’Accoglienza.

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.

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