Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 16 Aprile 2020

La Risurrezione di Gesù è un evento reale, che tocca i discepoli nella loro concretezza, lasciandosi toccare da essi. Non è una sensazione, né tantomeno una allucinazione: si tratta di qualcosa di potente che trasfigura effettivamente la vita di chi vi passa, mutando lo sguardo sulla realtà e le relazioni reciproche, a partire dalla relazione con essa.

Diventa la chiave di comprensione di tutto il passato, il presente e il futuro: consente davvero di aprire la mente e considerare tutto da una nuova prospettiva. Oggi questa si apre – Gesù appare in mezzo ai discepoli – quando i due di Emmaus condividono con gli altri la gioia della loro nuova esperienza di libertà e di comunione resa possibile dal Crocifisso Risorto. Anche se inafferrabile, era proprio Lui: non potevano sbagliarsi.

Ma, appunto, non è un meccanismo psicologico o mentale: è la realtà di una identità viva, seppur in altro modo, che imprime in modo decisivo una traccia di unità che può essere testimoniata nella gioia.

Quella persona già la conoscevamo con la sua identità peculiare, ma ora dobbiamo ri-conoscerla, cioè imparare a conoscerla nuovamente, in un’altra prospettiva, su un piano che va oltre la materialità di un corpo biologico, perché tutte le sue cellule sono spirito, luce e amore che oltrepassa ogni stretto perimetro umano.

Quindi non è neppure un fantasma da temere: è una prospettiva, una dimensione, una persona amica!

Piotr ZygulskiPiotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.


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