Servi «inutili» è un’espressione dura da digerire. Inutili non singifica però dannosi né inoperosi né privi di alcun valore. Inutili ma che tuttavia servono, perché sono al servizio.
Servono, ma senza che loro oppure qualcun altro se ne approfitti indebitamente. Semplicemente, l’attività dei servi non è finalizzata al profitto: se non creano utili non ci guadagnano né il padrone, né i servi che lavorano. Così iniziamo questa giornata ricordandoci che non sarà il nostro agire ad arricchire Dio e che non ci possono essere pretese per il nostro servizio: resta umile e dovuto per un cuore che risponde con gratitudine alla misericordia offerta a ognuno e a ciascuno.
Per questo non cerchiamo alcuna ricompensa per il nostro risultato, qualunque esso sia: perché già abbiamo ricevuto abbondantemente, secondo quanto il nostro cuore ha voluto accogliere. In quella misura ringraziamo con tutto ciò che oggi faremo, che sarà risposta e non richiesta di fronte a tutto l’amore di Dio.
Non abbiamo crediti da vantare nei suoi confronti. La nostra gioia dipende solamente dall’amore che riusciamo ad accogliere, non da altro, non da dimostrazioni di forza né da tentativi di comprarci Dio con tante buone azioni. Non sono gli atti di amore che facciamo a salvare noi o gli altri: la salvezza ci è assicurata dalla libertà di chi ci ama con una tale fedeltà che non si rimangia la parola.
Ci resta quindi solamente da scoprire quanto è arricchente restare senza doppi fini, riconoscenti e cioè eucaristici, alla sua gioiosa presenza che riempie l’universo a prescindere da noi. Non siamo necessari, eppure serviamo; se Dio ha voluto convocarci al suo servizio ci sarà sicuramente un motivo.
Proprio perché sappiamo che tutto in fondo dipende da Dio, lavoriamo con passione: come se tutto dipendesse da noi.
Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17, 7-10
In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
Parola del Signore