Piotr Zygulski – Commento al Vangelo del 12 Dicembre 2019

«Tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di Giovanni il Battista». Il regno dei cieli è tutto incentrato sulla vita di Dio. Non è di questo mondo (cfr Gv 28, 36). E la vita di Dio non è sperimentata in segni e simboli come accade nel tempo. Bene, anche se desideri non puoi, non è così? Come puoi essere pienamente nella presenza di Dio, avvolto dalla sua gloria, sontuosamente alimentato dalla stessa fontana di delizie spirituali e tuttavia lo sperimentate solo indirettamente? Non avrete bisogno del mezzo di immagini mentali o di esperienze basate sui sensi.

Non c’è bisogno di fare alcuna inferenza. Non c’è bisogno di avere ricordi di Dio da ricordare e conoscere Dio, perché conosci Dio ora nel suo regno come esperienza diretta nella freschezza del momento presente e come totalità di esperienza. Non devi mettere insieme pezzi di esperienza di Dio come fai con i segmenti di un mosaico, perché puoi hai una visione cosmica completa di ciò che Dio è immediatamente. Non devo fare riferimento alle tue esperienze passate per sapere chi è Dio. Non dovrete desiderare e anelare per Dio, poiché sarete saziati completamente perché vedete Dio faccia a faccia, sebbene per ora lo vediamo solo debolmente come nello specchio (1 Cor. 13:12).

Non ci sarà più bisogno di riflessioni, immagini, concetti e idee e così via perché conoscerai la realtà di Dio direttamente e in modo pittoresco. Giovanni Battista era come una voce che gridava nel deserto, era un suono (Gv 1, 23), era la voce di uno che esortava nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate le sue vie (Lc. 3: 3-4). Nel Regno di Dio non sarà necessario preparare la strada, non è necessario gridare ad alta voce per portare le persone sulla via della conversione perché la via è chiara e tutto è reso manifesto e nulla è nascosto. Pertanto, nel Regno di Dio, Dio è proprio come viene da tutta l’eternità e tu Lo conosci senza che nessuno ti conduca alla conoscenza di Lui semplicemente. Qualunque cosa realizziamo nel tempo sarà deceduta senza lasciare traccia. Nessuna ombra di temporalità toccherà l’eternità.

Il regno dei cieli è dove Dio regna sovrano. Pertanto i nostri ranghi in questo mondo non hanno alcuna rilevanza nel Regno di Dio. Tutti i gradi e le gerarchie sono solo per questo mondo e non per il Regno di Dio. I nostri grandi successi e realizzazioni su questa terra non avranno riporto. Chi è più virtuoso e chi è meno virtuoso sono irrilevanti nel Regno di Dio. Non che non ci sia virtù ma non ci sia appropriazione di virtù nel Regno. Quando siamo in Dio, tutto è espresso come vita virtuosa ma non come “mia virtù”. Non esiste nulla di simile “la mia virtù”. Non c’è posto per pronomi possessivi. Tutto è Dio e Dio è tutto nel Regno di Dio e noi siamo tutti in Lui. Non esiste nulla di simile al “santo maggiore o al santo minore” poiché la santità è di Dio che ci riguarda tutti e che ci rende tutti affini a Lui. Che tutti noi conosciamo quel Regno dove Dio regna sovrano!

A cura di p. Vijaya Prabhakar Madanu CRS dall’India.

Commento proposto da:

Piotr ZygulskiPiotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia all’Università di Genova ha ottenuto la Laurea Magistrale in Filosofia ed Etica delle Relazioni all’Università di Perugia e in Ontologia Trinitaria all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), dove attualmente è dottorando in studi teologici interreligiosi. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain” (sito).

Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.


Non ci fu uomo più grande di Giovanni Battista.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 11, 11-15   In quel tempo, Gesù disse alle folle:   «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.   Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!». Parola del Signore

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