Non usiamo la scusa della semplicità dei bambini per giustificare una fede sempliciotta, infantile e superficiale. Significherebbe travisare completamente l’insegnamento evangelico. Eppure per tenere sotto scacco fedeli, seminaristi e comunità religiose questo brano evangelico è frequentemente strumentalizzato, in modo talvolta blasfemo.
Gesù invita ad accogliere il Regno come quei bambini, anche in quanto essi erano stati allontanati dai discepoli. Da un lato si indigna per l’esclusione che i discepoli volevano giustificare, dall’altro pone teneramente al centro la prospettiva dello scarto, degli emarginati, delle persone messe da parte da chi svolge un servizio nella comunità cristiana, o persino dalla Chiesa stessa in quanto istituzione.
Come Gesù accoglie e benedice queste persone dalla vivace curiosità che talvolta viene usata a pretesto per porle ai margini, scopriamo che anche esse sono capaci di accogliere il Regno di Dio e diventare benedizioni viventi per gli altri. Spesso in un modo più significativo rispetto a chi non ha attraversato la loro storia di esclusione.
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Commento a cura di:
Piotr Zygulski, nato a Genova nel 1993, dopo gli studi in Economia e in Filosofia ha conseguito il dottorato in Ontologia Trinitaria – Teologia all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI). È socio ordinario dell’Associazione Teologica Italiana. Dirige la rivista di dibattito ecclesiale “Nipoti di Maritain”. È docente nelle scuole secondarie della Liguria e di Teologia Fondamentale all’ISSRM di Foggia. È un Piccolo Fratello dell’Accoglienza.
Tra le pubblicazioni: Il Battesimo di Gesù. Un’immersione nella storicità dei Vangeli, Postfazione di Gérard Rossé, EDB 2019.
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