Oggi, la “Parabola delle pecore perse” trasmette conforto e speranza. Perché, chi non è stato perso in questa vita? È sorprendente che i farisei e gli scribi si lamentavano (dietro la schiena di Gesù) dicendo: “Questo accoglie i peccatori”. A quanto pare questi ragazzi non sarebbero mai stati persi. Mai! Erano perfetti! Che credevano; perché in realtà sono molto triste: erano cieco, disprezzando gli altri, sempre con un volto funebre …
Il secondo nome di Dio è “Misericordia”. Che grande conforto per sapere che mio Padre-Dio mi sorride sempre, specialmente quando tornerò a Lui!
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 15, 1-10
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
Parola del Signore