Più che mai oggi le fedi, aggrappate alle diverse identità nazionali ed etniche, sembrano dividere invece che unire, indossando le maschere della violenza e della sopraffazione. Eppure anche nei momenti più bui della storia ci sono stati uomini e donne di fede che hanno messo in evidenza la possibilità di un incontro tra diversi, di un servizio dato al prossimo, chiunque egli sia, di un vero e proprio “sacramento” del fratello. Nella Parigi che accoglieva gli intellettuali – atei o credenti – in esilio dalla Russia Sovietica, un clima di fervore attivo, di spiritualità fattiva, di intelligenza, di pensiero teologico desideroso di incontrare la modernità metteva in scacco la prepotenza ottusa dei regimi. Pavel Evdokimov, nato agli albori del secolo scorso, è stato una delle figure che più ha contribuito all’incontro tra cristiani d’Oriente e d’Occidente, tra religiosi e laici, tra credenti e atei. Flaminia Morandi, con Adalberto Mainardi, ne ricostruisce il profilo di uomo, di teologo, di cercatore della bellezza.
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Suggerimenti di lettura
- Pavel Evdokimov, Le età della vita spirituale, EDB 2009
- Pavel Evdokimov, Teologia della bellezza. L’arte dell’icona, ed. San Paolo 2002
- Flaminia Morandi, Pavel Evdokimov. Un percorso spirituale tra Oriente e Occidente, Paoline 2013
- Vladimir Zelinskij, Il regno e il tormento della fede. Russia, ortodossia, riconciliazione, Effatà Editrice 2014