Delle preghiere presenti in questo libro, alcune sono mie. Altre no. Alcune recano in calce pseudonimi. Altre nomi reali. Ma non dirò quali sono le une e quali le altre. Credo sia meglio lasciare il dubbio e dare la priorità al testo e al contenuto piuttosto che alle firme.
A quanti mi hanno regalato qualche frammento della loro vita spirituale va il mio grazie più sincero, perché hanno fatto violenza a se stessi per uscire allo scoperto, per dire ciò che vivono nel profondo della loro anima. Hanno dato parole a ciò che parole non ha. Ed è quello che ho provato a fare anch’io.
In questo libro tutto è cornice. Anche i capitoli tematici sono poco più di una scelta arbitraria e capricciosa. Quasi ogni preghiera potrebbe stare da qualche altra parte senza sentirsi fuori posto. Non si può ingabbiare lo Spirito. Non si possono incasellare e catalogare le donne e gli uomini inginocchiati davanti all’infinito di Dio e con le mani tese alle sorelle e ai fratelli.
Persino i titoli sono arbitrari.
Ciò che conta, in queste pagine, è la preghiera tradotte in parole umane.
Leggetele dunque in libertà, come meglio preferite. Tutte di seguito, o saltando di palo in frasca. Oppure facendovi guidare dalle parole chiave.
Non ci sono ricette. Fate come vi pare.
Se all’inizio, a metà, o al termine della lettura vi sarà nato il dubbio che pregare non è tempo perso, lo scopo di questo libro sarà stato abbondantemente raggiunto. Tutto il resto è cornice.
Patrizio Righero
Ogni circostanza della vita di un singolo, di una famiglia o di una comunità può diventare motivo di preghiera: sia gli eventi che scandiscono lo scorrere dei giorni e degli anni, sia i piccoli, quasi insignificanti fatti di cui è piena la giornata. Questo libro pone attenzione a tutte le situazioni della vita: gioie e dolori, speranze e tristezze, giovinezza e vecchiaia, esuberanza e fragilità, entusiasmi e delusioni.
Tutto può trasformarsi in preghiera, sia in rendimento di grazie, sia in abbandono fiducioso nell’ora della prova. Queste preghiere fanno capire che parlare con Dio non è evasione dall’impegno quotidiano, ma spinta e forza per rispondere al Suo disegno nella nostra vita.
«Ogni libro di preghiera – ha scritto nella prefazione il vescovo di Pinerolo, Pier Giorgio Debernardi – è un mezzo e un aiuto per pregare. Ma questo mi pare offra una opportunità in più: ci insegna che la preghiera è bellezza e confidenza perché si possono dire a Dio tutte le cose con schiettezza e affetto. Certamente Egli accoglie questo invito e ci fa sentire la sua presenza amica. Non è un Dio lontano, ma un Dio “Padre” della nostra famiglia».
+ Pier Giorgio Debernardi
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