Il Papa e i senzatetto – Di morte e risurrezione

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Fonte della foto: il mio Papa

Il Papa e i senzatetto, storie che quasi mai trovano spazio sui giornali, eppure storie da raccontare. Non soltanto con Francesco vescovo di Roma, ma anche al tempo dei suoi predecessori. Racconti di caduta e rinascita, tenebre e luce, fine e inizio.

L’ultima notizia è del 9 ottobre scorso. Bergoglio ha mandato il suo elemosiniere Konrad Krajewski al Gemelli per celebrare il funerale di Valentin, un senzatetto di 48 anni che da tempo viveva nella “Villetta della Misericordia”, la struttura all’interno del Campus della Cattolica di Roma destinata ad accogliere persone senza fissa dimora. È il nostro essere pastore fino in fondo, un regalo per Valentin per accompagnarlo alle porte del Paradiso, ha detto Krajewski.

Nel 2015, invece, è stato Americo Ciani, canonico della basilica vaticana, a celebrare i funerali di Willy Herteleer. Abitava sul marciapiede di via di Porta Angelica, vicino al colonnato di San Pietro. Appoggiato a un palo della luce con il suo carrellino della spesa, osservava le persone che passavano e spesso ne fermava qualcuna per esortarla ad andare a messa e confessarsi. Ciani, che lo conosceva bene, volle che Willy fosse sepolto tra principi e cardinali nel cimitero teutonico del Vaticano. Non so se papa Francesco l’ha saputo, credo che sarà molto contento, disse in proposito.

Ma la notizia che da sempre più mi ha colpito riguarda Wojtyla. Un giorno doveva pranzare con un vescovo italiano. Questi si presentò in ritardo perché, disse a Giovanni Paolo II che lo aspettava, aveva incrociato in San Pietro un suo ex sacerdote che da diciassette anni viveva come un barbone nei dintorni del Vaticano. Wojtyla gli chiese di scendere a cercarlo e di invitare anche lui a pranzo. In pochi minuti il vescovo trovò l’ex sacerdote e lo accompagnò al tavolo del Papa. Non so cosa si dissero durante quel pasto, forse poco o niente. Sta di fatto che al termine Wojtyla gli chiese, Vuoi confessarmi? Il senzatetto, incredulo, rispose di sì. E si narra – ma non ho conferme –  che dopo quel giorno tornò a fare il prete, lasciando per sempre la strada. Non ho mai saputo chi fosse. E, anzi, se qualcuno ha notizie si faccia avanti.

Fonte/Autore: Paolo Rodari

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