Papa Francesco – Udienza Generale del 6 Febbraio 2019 – testo, video e audio

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PAPA FRANCESCO

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 6 Febbraio 2019

https://youtu.be/tSlZ9UXCKiA

Viaggio Apostolico negli Emirati Arabi Uniti

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Nei giorni scorsi ho compiuto un breve Viaggio Apostolico negli Emirati Arabi Uniti. Un Viaggio breve ma molto importante che, riallacciandosi all’incontro del 2017 ad Al-Azhar, in Egitto, ha scritto una nuova pagina nella storia del dialogo tra Cristianesimo e Islam e nell’impegno di promuovere la pace nel mondo sulla base della fratellanza umana.

Per la prima volta un Papa si è recato nella penisola arabica. E la Provvidenza ha voluto che sia stato un Papa di nome Francesco, 800 anni dopo la visita di san Francesco di Assisi al sultano al-Malik al-Kamil. Ho pensato spesso a san Francesco durante questo Viaggio: mi aiutava a tenere nel cuore il Vangelo, l’amore di Gesù Cristo, mentre vivevo i vari momenti della visita; nel mio cuore c’era il Vangelo di Cristo, la preghiera al Padre per tutti i suoi figli, specialmente per i più poveri, per le vittime delle ingiustizie, delle guerre, della miseria…; la preghiera perché il dialogo tra il Cristianesimo e l’Islam sia fattore decisivo per la pace nel mondo di oggi.

Ringrazio di cuore il Principe Ereditario, il Presidente, il Vice Presidente e tutte le Autorità degli Emirati Arabi Uniti, che mi hanno accolto con grande cortesia. Quel Paese è cresciuto molto negli ultimi decenni: è diventato un crocevia tra Oriente e Occidente, un’“oasi” multietnica e multireligiosa, e dunque un luogo adatto per promuovere la cultura dell’incontro. Viva riconoscenza esprimo al Vescovo Paul Hinder, Vicario Apostolico dell’Arabia del Sud, che ha preparato e organizzato l’evento per la comunità cattolica, e il mio “grazie” si estende con affetto ai sacerdoti, ai religiosi e ai laici che animano la presenza cristiana in quella terra.

Ho avuto l’opportunità di salutare il primo sacerdote – novantenne – che era andato lì a fondare tante comunità. É sulla sedia a rotelle, cieco, ma il sorriso non cade dalle sue labbra, il sorriso di aver servito il Signore e di aver fatto tanto bene. Ho salutato anche un altro sacerdote novantenne – ma questo camminava e continua a lavorare. Bravo! – e tanti sacerdoti che sono lì al servizio delle comunità cristiane di rito latino, di rito siro-malabarese, siro-malankarese, di rito maronita che vengono dal Libano, dall’India, dalle Filippine e da altri Paesi.

Oltre ai discorsi, ad Abu Dhabi è stato fatto un passo in più: il Grande Imam di Al-Azhar ed io abbiamo firmato il Documento sulla Fratellanza Umana, nel quale insieme affermiamo la comune vocazione di tutti gli uomini e le donne ad essere fratelli in quanto figli e figlie di Dio, condanniamo ogni forma di violenza, specialmente quella rivestita di motivazioni religiose, e ci impegniamo a diffondere nel mondo i valori autentici e la pace. Questo documento sarà studiato nelle scuole e nelle università di parecchi Paesi. Ma anche io mi raccomando che voi lo leggiate, lo conosciate, perché dà tante spinte per andare avanti nel dialogo sulla fratellanza umana.

In un’epoca come la nostra, in cui è forte la tentazione di vedere in atto uno scontro tra le civiltà cristiana e quella islamica, e anche di considerare le religioni come fonti di conflitto, abbiamo voluto dare un ulteriore segno, chiaro e deciso, che invece è possibile incontrarsi, è possibile rispettarsi e dialogare, e che, pur nella diversità delle culture e delle tradizioni, il mondo cristiano e quello islamico apprezzano e tutelano valori comuni: la vita, la famiglia, il senso religioso, l’onore per gli anziani, l’educazione dei giovani, e altri ancora.

Negli Emirati Arabi Uniti vive circa poco più di un milione di cristiani: lavoratori originari di vari Paesi dell’Asia. Ieri mattina ho incontrato una rappresentanza della comunità cattolica nella Cattedrale di San Giuseppe ad Abu Dhabi – un tempio molto semplice – e poi, dopo questo incontro, ho celebrato per tutti. Erano moltissimi! Dicono che tra quanti erano dentro lo stadio, che ha capacità per 40 mila, e quanti erano davanti agli schermi fuori dello stadio, si arrivava a 150 mila! Ho celebrato l’Eucaristia nello stadio della città, annunciando il Vangelo delle Beatitudini. Nella Messa, concelebrata con i Patriarchi, gli Arcivescovi Maggiori e i Vescovi presenti, abbiamo pregato in modo particolare per la pace e la giustizia, con speciale intenzione al Medio Oriente e allo Yemen.

Cari fratelli e sorelle, questo Viaggio appartiene alle “sorprese” di Dio. Lodiamo dunque Lui e la sua provvidenza, e preghiamo perché i semi sparsi portino frutti secondo la sua santa volontà.

Saluti:

[Sono lieto di salutare i pellegrini provenienti dalla Francia e dai vari paesi francofoni, in particolare i seminaristi e gli insegnanti del Seminario di Nantes, così come i giovani di Marsiglia e di Parigi. Chiediamo allo Spirito Santo di aiutarci a promuovere una vera cultura dell’incontro, e, in quanto figli e figlie di Dio, a fare crescere la fraternità tra gli uomini, grazie al rispetto, al dialogo e alla preghiera.]

[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’Udienza odierna, specialmente quelli provenienti da Inghilterra e gli Stati Uniti d’America. Su tutti voi, e sulle vostre famiglie, invoco la gioia e la pace del Signore. Dio vi benedica!]

[Saluto cordialmente i pellegrini di lingua tedesca. Preghiamo il Padre dell’umanità perché conceda pace al mondo e ci faccia crescere tutti nella consapevolezza della fratellanza tra gli uomini.]

[Saluto cordialmente i pellegrini di lingua portoghese, in particolare i fedeli di São José dos Campos. Vi auguro di portare sempre nel cuore l’amore di Gesù, come Francesco d’Assisi, e la preghiera al Padre celeste per tutti i suoi figli, specialmente per quanti non hanno pace. Su di voi e sulle vostre famiglie, scenda la benedizione di Dio!]

[Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente. Sul buon terreno degli Emirati Arabi Uniti è stato seminato il seme della fratellanza umana. Chiediamo a Dio di farlo crescere, fruttificare e diventare un albero che abbraccia tutti. Il Signore benedica tutte le persone che hanno reso questa visita apostolica possibile.]

[Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Fratelli e sorelle, gli incontri con la gente di differenti continenti, culture e religioni, come quella negli Emirati Arabi Uniti, ci rendono consapevoli di quanto sono importanti per il mondo la pace, il dialogo e la fratellanza tra gli uomini. La misura di tali aspetti nella vita di ognuno di noi sono: la pace con se stesso, con il prossimo, con il mondo creato. Nello spirito del motto della visita appena conclusa, domandiamo a Dio, nella nostra preghiera quotidiana: “Fa’ di me uno strumento di pace!”. Sia lodato Gesù Cristo.]

APPELLO

Sabato scorso, vicino all’arcipelago delle Bahamas, è affondato un barcone con a bordo decine di migranti provenienti da Haiti e in cerca di speranza e di un futuro di pace. Il mio pensiero affettuoso va alle famiglie provate dal dolore, nonché al popolo haitiano colpito da questa nuova tragedia. Vi invito ad unirvi alla mia preghiera per quanti sono drammaticamente scomparsi e per i feriti.

* * *

Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana.

Sono lieto di accogliere i Vescovi della Conferenza Episcopale di Basilicata, accompagnati dal Metropolita, Monsignor Salvatore Ligorio e i Sacerdoti e i Religiosi cinesi a Roma per un corso di aggiornamento.

Saluto il gruppo dell’Unione giornalisti italiani scientifici e gli Istituti scolastici, in particolare la Scuola San Giovanni Battista di Roma- e la classe di studenti del Liceo Scientifico “Pier Paolo Pasolini” di Potenza.

Saluto la delegazione della Fondazione Banco Farmaceutico che sabato 9 febbraio, nelle farmacie italiane, raccoglierà farmaci per le persone economicamente svantaggiate.

Rivolgo un pensiero speciale ai giovani, agli ammalati, agli sposi novelli e agli anziani. A tutti auguro che la visita alla Città Eterna stimoli ad approfondire la Parola di Dio per poter annunciare che Gesù è il nostro Salvatore e la nostra vera pace.

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