PAPA FRANCESCO
UDIENZA GENERALE
Mercoledรฌ, 5 Dicembre 2018
https://youtu.be/xska6LzzGaw
Catechesi sul โPadre nostroโ:
1. Insegnaci a pregare
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Oggi iniziamo un ciclo di catechesi sul โPadre nostroโ.
I Vangeli ci hanno consegnato dei ritratti molto vivi di Gesรน come uomo di preghiera: Gesรน pregava. Nonostante lโurgenza della sua missione e lโimpellenza di tanta gente che lo reclama, Gesรน sente il bisogno di appartarsi nella solitudine e di pregare. Il vangelo di Marco ci racconta questo dettaglio fin dalla prima pagina del ministero pubblico di Gesรน (cfr 1,35). La giornata inaugurale di Gesรน a Cafarnao si era conclusa in maniera trionfale. Calato il sole, moltitudini di ammalati giungono alla porta dove Gesรน dimora: il Messia predica e guarisce. Si realizzano le antiche profezie e le attese di tanta gente che soffre: Gesรน รจ il Dio vicino, il Dio che ci libera. Ma quella folla รจ ancora piccola se paragonata a tante altre folle che si raccoglieranno attorno al profeta di Nazareth; in certi momenti si tratta di assemblee oceaniche, e Gesรน รจ al centro di tutto, lโatteso dalle genti, lโesito della speranza di Israele.
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Eppure Lui si svincola; non finisce ostaggio delle attese di chi ormai lo ha eletto come leader. Che รจ un pericolo dei leader: attaccarsi troppo alla gente, non prendere le distanze. Gesรน se ne accorge e non finisce ostaggio della gente. Fin dalla prima notte di Cafarnao, dimostra di essere un Messia originale. Nellโultima parte della notte, quando ormai lโalba si annuncia, i discepoli lo cercano ancora, ma non riescono a trovarlo. Dovโรจ? Finchรฉ Pietro finalmente lo rintraccia in un luogo isolato, completamente assorto in preghiera. E gli dice: ยซTutti ti cercano!ยป (Mc 1,37). Lโesclamazione sembra essere la clausola apposta ad un successo plebiscitario, la prova della buona riuscita di una missione.
Ma Gesรน dice ai suoi che deve andare altrove; che non รจ la gente a cercare Lui, ma รจ anzitutto Lui a cercare gli altri. Per cui non deve mettere radici, ma rimanere continuamente pellegrino sulle strade di Galilea (vv. 38-39). E anche pellegrino verso il Padre, cioรจ: pregando. In cammino di preghiera. Gesรน prega.
E tutto accade in una notte di preghiera.
In qualche pagina della Scrittura sembra essere anzitutto la preghiera di Gesรน, la sua intimitร con il Padre, a governare tutto. Lo sarร per esempio soprattutto nella notte del Getsemani. Lโultimo tratto del cammino di Gesรน (in assoluto il piรน difficile tra quelli che fino ad allora ha compiuto) sembra trovare il suo senso nel continuo ascolto che Gesรน rende al Padre. Una preghiera sicuramente non facile, anzi, una vera e propria โagoniaโ, nel senso dellโagonismo degli atleti, eppure una preghiera capace di sostenere il cammino della croce.
Ecco il punto essenziale: lรฌ, Gesรน pregava.
Gesรน pregava con intensitร nei momenti pubblici, condividendo la liturgia del suo popolo, ma cercava anche luoghi raccolti, separati dal turbinio del mondo, luoghi che permettessero di scendere nel segreto della sua anima: รจ il profeta che conosce le pietre del deserto e sale in alto sui monti. Le ultime parole di Gesรน, prima di spirare sulla croce, sono parole dei salmi, cioรจ della preghiera, della preghiera dei giudei: pregava con le preghiere che la mamma gli aveva insegnato.
Gesรน pregava come prega ogni uomo del mondo. Eppure, nel suo modo di pregare, vi era anche racchiuso un mistero, qualcosa che sicuramente non รจ sfuggito agli occhi dei suoi discepoli, se nei vangeli troviamo quella supplica cosรฌ semplice e immediata: ยซSignore, insegnaci a pregareยป (Lc 11,1). Loro vedevano Gesรน pregare e avevano voglia di imparare a pregare: โSignore, insegnaci a pregareโ. E Gesรน non si rifiuta, non รจ geloso della sua intimitร con il Padre, ma รจ venuto proprio per introdurci in questa relazione con il Padre. E cosรฌ diventa maestro di preghiera dei suoi discepoli, come sicuramente vuole esserlo per tutti noi. Anche noi dovremmo dire: โSignore, insegnami a pregare. Insegnamiโ.
Anche se forse preghiamo da tanti anni, dobbiamo sempre imparare! Lโorazione dellโuomo, questo anelito che nasce in maniera cosรฌ naturale dalla sua anima, รจ forse uno dei misteri piรน fitti dellโuniverso. E non sappiamo nemmeno se le preghiere che indirizziamo a Dio siano effettivamente quelle che Lui vuole sentirsi rivolgere. La Bibbia ci dร anche testimonianza di preghiere inopportune, che alla fine vengono respinte da Dio: basta ricordare la parabola del fariseo e del pubblicano. Solamente questโultimo, il pubblicano, torna a casa dal tempio giustificato, perchรฉ il fariseo era orgoglioso e gli piaceva che la gente lo vedesse pregare e faceva finta di pregare: il cuore era freddo. E dice Gesรน: questo non รจ giustificato ยซperchรฉ chiunque si esalta sarร umiliato, chi invece si umilia sarร esaltatoยป (Lc 18,14). Il primo passo per pregare รจ essere umile, andare dal Padre e dire: โGuardami, sono peccatore, sono debole, sono cattivoโ, ognuno sa cosa dire. Ma sempre si incomincia con lโumiltร , e il Signore ascolta. La preghiera umile รจ ascoltata dal Signore.
Perciรฒ, iniziando questo ciclo di catechesi sulla preghiera di Gesรน, la cosa piรน bella e piรน giusta che tutti quanti dobbiamo fare รจ di ripetere lโinvocazione dei discepoli: โMaestro, insegnaci a pregare!โ. Sarร bello, in questo tempo di Avvento, ripeterlo: โSignore, insegnami a pregareโ. Tutti possiamo andare un poโ oltre e pregare meglio; ma chiederlo al Signore: โSignore, insegnami a pregareโ. Facciamo questo, in questo tempo di Avvento, e Lui sicuramente non lascerร cadere nel vuoto la nostra invocazione.
Saluti:
[Sono lieto di salutare i pellegrini provenienti dalla Francia e dai diversi paesi francofoni, in particolare i giovani del Collegio di Vertou. In questo tempo di Avvento, chiediamo allo Spirito Santo di aiutarci a ripetere lโinvocazione dei discepoli: โMaestro, insegnaci a pregare!โ. In questo modo noi saremo sicuri che Egli non lascerร cadere nel vuoto le nostre richieste. Dio vi benedica!]
[Do il benvenuto ai pellegrini di lingua inglese presenti allโUdienza odierna, specialmente a quelli provenienti da Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti dโAmerica. Rivolgo un saluto particolare ai numerosi gruppi di studenti e insegnanti qui presenti. Su tutti voi, e sulle vostre famiglie, invoco la gioia e la pace del Signore. Dio vi benedica!]
[Rivolgo un saluto e un augurio di buon cammino dโAvvento ai pellegrini di lingua tedesca. Ci avviciniamo al Natale. Dio si รจ fatto uomo; in Gesรน รจ venuto a condividere la nostra vita. Attraverso la preghiera vogliamo mantenere viva questa relazione con lui. Il Signore vi doni il suo Spirito Santo.]
[Cari pellegrini provenienti dal Brasile, dal Portogallo e da altri Paesi di lingua portoghese, benvenuti! Dalle tante cose โ cosรฌ spesso difficili โ della vita, imparate ad elevare il cuore fino al Padre del Cielo, riposando in seno alla sua infinita bontร , e vedrete che i dolori e le afflizioni della vita vi faranno meno male. Nulla possa impedirvi di vivere in questโamicizia con Dio e di testimoniare a tutti la sua misericordia! Su voi e sulla vostra famiglia scenda, generosa, la sua Benedizione.]
[Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, educhiamoci ad un rapporto con Dio intenso, ad una preghiera costante, piena di fiducia, capace di illuminare la nostra vita, come ci insegna Gesรน. E chiediamo a Lui di poter comunicare alle persone che incontriamo sulla nostra strada, la gioia dellโincontro con il Signore, luce per la nostra esistenza. Il Signore vi benedica!]
[Do il benvenuto ai pellegrini polacchi. Saluto in particolare i redattori della Sezione Polacca della Radio Vaticana, che in questi giorni festeggia lโ80ยฐ anniversario della fondazione. Vi ringrazio per il vostro servizio al Papa e alla Chiesa. Domenica prossima in Polonia verrร celebrata la XIXa Giornata di Preghiera e di Aiuto alla Chiesa dellโEst. Con riconoscenza penso a tutti coloro che con la preghiera e le opere concrete, sostengono le comunitร ecclesiali dei paesi vicini. A tutti auguro un tempo di Avvento sereno e pieno di grazie. Vi benedico di cuore.]
[Con gioia saluto e benedico i pellegrini croati, in modo particolare le coppie di sposi della Diocesi di Dubrovnik, accompagnate dal loro Pastore Mons. Mate Uziniฤ. Cari coniugi, ieri avete rinnovato le promesse matrimoniali nella Basilica di San Pietro, confessando che il Signore vi ha assistiti nelle vicende liete e tristi della vita. Vi incoraggio a vivere lโamore coniugale, segno dellโamore tra Cristo e la Chiesa, approfondendo quotidianamente la mutua donazione di sรฉ nei piccoli gesti. In questo tempo di Avvento, la Beata Vergine Maria sia per voi esempio di come accogliere il Signore e affidarsi a Lui. Siano lodati Gesรน e Maria!]
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Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana.
Sono lieto di accogliere le Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore e i gruppi parrocchiali, in particolare quelli di SantโElia a Pianisi, di Roma e di Pescara.
Saluto il Reggimento Nizza Cavalleria, di Bellinzago Novarese; i circoli pensionati di anziani della provincia di Trento e i 70enni di Paterno di Lucania.
Un pensiero particolare rivolgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli.
Sabato prossimo celebreremo la solennitร dellโImmacolata Concezione della B.V. Maria. Affidiamoci alla Madonna! Ella, come modello di fede e di obbedienza al Signore, ci aiuti a preparare i nostri cuori ad accogliere il Bambino Gesรน nel suo Natale. Grazie.
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