Papa Francesco – Udienza Generale del 30 Gennaio 2019 – testo, video e audio

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PAPA FRANCESCO

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 30 Gennaio 2019

https://youtu.be/-S-S3MOPBSg

Viaggio Apostolico in Panama

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi mi soffermerò con voi sul Viaggio Apostolico che ho compiuto nei giorni scorsi in Panamá. Vi invito a rendere grazie con me al Signore per questa grazia che Egli ha voluto donare alla Chiesa e al popolo di quel caro Paese. Ringrazio il Signor Presidente del Panamá e le altre Autorità, i Vescovi; e ringrazio tutti i volontari – ce n’erano tanti – per la loro accoglienza calorosa e familiare, la stessa che abbiamo visto nella gente che dappertutto è accorsa a salutare con grande fede ed entusiasmo. Una cosa che mi ha colpito tanto: la gente alzava con le braccia i bambini. Quando passava la Papamobile tutti con i bambini: li alzavano come dicendo: “Ecco il mio orgoglio, ecco il mio futuro!”. E facevano vedere i bambini. Ma erano tanti! E i padri o le madri orgogliosi di quel bambino. Ho pensato: quanta dignità in questo gesto, e quanto è eloquente per l’inverno demografico che stiamo vivendo in Europa! L’orgoglio di quella famiglia sono i bambini. La sicurezza per il fututo sono i bambini. L’inverno demografico, senza bambini, è duro!

Il motivo di questo Viaggio è stata la Giornata Mondiale della Gioventù, tuttavia agli incontri con i giovani se ne sono intrecciati altri con la realtà del Paese: le Autorità, i Vescovi, i giovani detenuti, i consacrati e una casa-famiglia. Tutto è stato come “contagiato” e “amalgamato” dalla presenza gioiosa dei giovani: una festa per loro e una festa per Panamá, e anche per tutta l’America Centrale, segnata da tanti drammi e bisognosa di speranza e di pace, e pure di giustizia.

Questa Giornata Mondiale della Gioventù è stata preceduta dall’incontro dei giovani dei popoli nativi e di quelli afroamericani. Un bel gesto: hanno fatto cinque giorni di incontro, i giovani indigeni e i giovani afro-discendenti. Sono tanti in quella regione. Loro hanno aperto la porta alla Giornata Mondiale. E questa è un’iniziativa importante che ha manifestato ancora meglio il volto multiforme della Chiesa in America Latina: l’America Latina è meticcia. Poi, con l’arrivo dei gruppi da tutto il mondo, si è formata la grande sinfonia di volti e di lingue, tipica di questo evento. Vedere tutte le bandiere sfilare insieme, danzare nelle mani dei giovani gioiosi di incontrarsi è un segno profetico, un segno controcorrente rispetto alla triste tendenza odierna ai nazionalismi conflittuali, che alzano dei muri e si chiudono alla universalità, all’incontro fra i popoli. È un segno che i giovani cristiani sono nel mondo lievito di pace.

Questa GMG ha avuto una forte impronta mariana, perché il suo tema erano le parole della Vergine all’Angelo: «Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38). È stato forte sentire queste parole pronunciate dai rappresentanti dei giovani dei cinque continenti, e soprattutto vederle trasparire sui loro volti. Finché ci saranno nuove generazioni capaci di dire “eccomi” a Dio, ci sarà futuro nel mondo.

Tra le tappe della GMG c’è sempre la Via Crucis. Camminare con Maria dietro Gesù che porta la croce è la scuola della vita cristiana: lì si impara l’amore paziente, silenzioso, concreto. Io vi faccio una confidenza: a me piace tanto fare la Via Crucis, perché è andare con Maria dietro Gesù. E sempre porto con me, per farlo in qualsiasi momento, una Via Crucis tascabile, che mi ha regalato una persona molto apostolica a Buenos Aires. E quando ho tempo prendo e seguo la Via Crucis. Fate anche voi la Via Crucis, perché è seguire Gesù con Maria nel cammino della croce, dove Lui ha dato la vita per noi, per la nostra redenzione. Nella Via Crucis si impara l’amore paziente, silenzioso e concreto. A Panamá i giovani hanno portato con Gesù e Maria il peso della condizione di tanti fratelli e sorelle sofferenti nell’America Centrale e nel mondo intero. Tra questi ci sono tanti giovani vittime di diverse forme di schiavitù e povertà. E in questo senso sono stati momenti molto significativi la Liturgia penitenziale che ho celebrato in una Casa di rieducazione per minori e la visita alla Casa-famiglia “Buon Samaritano”, che ospita persone affette da Hiv/Aids.

Culmine della GMG e del viaggio sono state la Veglia e la Messa con i giovani. Nella Veglia – in quel campo pieno di giovani che hanno fatto la Veglia, hanno dormito lì e alle 8 del mattino hanno partecipato alla Messa – nella Veglia si è rinnovato il dialogo vivo con tutti i ragazzi e le ragazze, entusiasti e anche capaci di silenzio e di ascolto. Passavano dall’entusiasmo all’ascolto e alla preghiera in silenzio. A loro ho proposto Maria come colei che, nella sua piccolezza, più di ogni altro ha “influito” sulla storia del mondo: l’abbiamo chiamata la “influencer di Dio”. Nel suo “fiat” si sono rispecchiate le belle e forti testimonianze di alcuni giovani. La mattina di domenica, nella grande celebrazione eucaristica finale, Cristo Risorto, con la forza dello Spirito Santo, ha parlato nuovamente ai giovani del mondo chiamandoli a vivere il Vangelo nell’oggi, perché i giovani non sono il “domani”; no, sono l’“oggi” per il “domani”. Non sono il “frattanto”, ma sono l’oggi, l’adesso, della Chiesa e del mondo. E ho fatto appello alla responsabilità degli adulti, perché non manchino alle nuove generazioni istruzione, lavoro, comunità e famiglia. E questo è la chiave in questo momento nel mondo, perché queste cose mancano. Istruzione, cioè educazione. Lavoro: quanti giovani sono senza. Comunità: si sentano accolti, in famiglia, nella società.

L’incontro con tutti i Vescovi dell’America Centrale è stato per me un momento di speciale consolazione. Insieme ci siamo lasciati ammaestrare dalla testimonianza del santo vescovo Oscar Romero, per imparare sempre meglio a “sentire con la Chiesa” – era il suo motto episcopale –, nella vicinanza ai giovani, ai poveri, ai sacerdoti, al santo popolo fedele di Dio.

E un forte valore simbolico ha avuto la consacrazione dell’altare della restaurata Cattedrale di Santa Maria La Antigua, a Panamá. È stata chiusa per sette anni per il restauro. Un segno di ritrovata bellezza, a gloria di Dio e per la fede e la festa del suo popolo. Il Crisma che consacra l’altare è lo stesso che unge i battezzati, i cresimati, i sacerdoti e i vescovi. Possa la famiglia della Chiesa, in Panamá e nel mondo intero, attingere dallo Spirito Santo sempre nuova fecondità, perché prosegua e si diffonda sulla terra il pellegrinaggio dei giovani discepoli missionari di Gesù Cristo.

Saluti:

[Saluto cordialmente i pellegrini francofoni, in particolare i sacerdoti della diocesi di Versailles, accompagnati dal loro vescovo, Monsignore Aumonier. Vi invito, cari fratelli sacerdoti, a seguire queste Giornate Mondiali della Gioventù, a sentirvi sempre con la Chiesa, in prossimità dei giovani, dei poveri e di tutti i fedeli, per attingere dallo Spirito Santo una fecondità sempre nuova. Dio vi benedica.]

[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’Udienza odierna, specialmente quelli provenienti dagli Stati Uniti d’America. Su tutti voi, e sulle vostre famiglie, invoco la gioia e la pace del Signore. Dio vi benedica!]

[Sono lieto di accogliere i pellegrini provenienti dai Paesi di lingua tedesca. Un particolare saluto rivolgo ai tanti giovani presenti a quest’Udienza. Il Signore ci chiama a vivere il Vangelo nell’oggi. La Vergine Maria ci aiuti a dire il nostro “sì”, per portare Dio e la sua speranza ai nostri vicini. Buon soggiorno a Roma. Di cuore vi benedico tutti.]

[Saluto i pellegrini di lingua portoghese, in particolare il gruppo del Colegio São José di Coimbra. Cari amici, il mondo ha bisogno di una Chiesa giovane, gioiosa e accogliente: rinnoviamo il nostro impegno affinché le nostre comunità diventino luoghi dove si fa esperienza dell’amore di Dio che non esclude nessuno. E la prossima Giornata sarà in portoghese! Il Signore benedica tutti! ]

[Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, stando di fronte a Gesù, non abbiate paura di aprirgli il cuore, perché rinnoviin voi il fuoco del Suo amore, perché vi spinga ad abbracciare la vita con tutta la sua fragilità, ma anche con tutta la sua grandezza e bellezza. Non abbiate paura di dire a Gesù che anche voi desiderate partecipare alla sua storia d’amore nel mondo, che siete fatti per un “di più”!Il Signore vi benedica!]

[Do un cordiale benvenuto ai pellegrini polacchi. In modo particolare saluto gli universitari della comunità della chiesa di San Stanislao a Roma. Cari fratelli e sorelle, grazie per avermi accompagnato nella preghiera durante il mio viaggio a Panama. È stato bello incontrare i giovani del mondo, condividere la loro gioia e il loro entusiasmo di fede, festeggiando, ma anche riflettendo sulla loro vita alla luce di Maria, la giovane Madre di Dio, la quale – con il suo “fiat” – ha influito sulla storia del mondo. La sua materna protezione vi accompagni sempre. Dio vi benedica!]

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Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana.

Sono lieto di accogliere le Monache della Passione di Gesù Cristo (Passioniste), in occasione del loro Capitolo Generale; le Religiose della Rete mondiale “Talitha Kum”; i Fratelli della Carità e i Membri dell’Istituto Missio Christi.

Saluto le Famiglie dello Spettacolo viaggiante: è sicuro che c’è suor Geneviève lì!; l’Associazione di volontariato europeo solidale; il gruppo “Salvadè for Africa” e gli Istituti scolastici, in particolare quello di Cisterna di Latina e di Ginosa.

Un pensiero particolare rivolgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli.

Domani celebreremo la memoria di San Giovanni Bosco, padre e maestro dei giovani: un bravo prete questo! Don Bosco seppe far sentire l’abbraccio di Dio a tutti i giovani che incontrò, offrendo loro una speranza, una casa, un futuro. La Sua testimonianza aiuti tutti noi a considerare quanto sia importante educare le nuove generazioni agli autentici valori umani e spirituali.

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