Papa Francesco – Udienza Generale del 20 Marzo 2019 – testo, video e audio

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PAPA FRANCESCO

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 20 Marzo 2019

https://youtu.be/T8OZu_XOJV0

Catechesi sul “Padre nostro”:
10. Sia fatta la tua volontà

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Proseguendo le nostre catechesi sul “Padre nostro”, oggi ci soffermiamo sulla terza invocazione: «Sia fatta la tua volontà». Essa va letta in unità con le prime due – «sia santificato il tuo nome» e «venga il tuo Regno» – così che l’insieme formi un trittico: «sia santificato il tuo nome», «venga il tuo Regno», «sia fatta la tua volontà». Oggi parleremo della terza.

Prima della cura del mondo da parte dell’uomo, vi è la cura instancabile che Dio usa nei confronti dell’uomo e del mondo. Tutto il Vangelo riflette questa inversione di prospettiva. Il peccatore Zaccheo sale su un albero perché vuole vedere Gesù, ma non sa che, molto prima, Dio si era messo in cerca di lui. Gesù, quando arriva, gli dice: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». E alla fine dichiara: «Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto» (Lc 19,5.10). Ecco la volontà di Dio, quella che noi preghiamo che sia fatta. Qual’è la volontà di Dio incarnata in Gesù? Cercare e salvare quello che è perduto. E noi, nella preghiera, chiediamo che la ricerca di Dio vada a buon fine, che il suo disegno universale di salvezza si compia, primo, in ognuno di noi e poi in tutto il mondo. Avete pensato che cosa significa che Dio sia alla ricerca di me? Ognuno di noi può dire: “Ma, Dio mi cerca?” – “Sì! Cerca te! Cerca me”: cerca ognuno, personalmente. Ma è grande Dio! Quanto amore c’è dietro tutto questo.

Dio non è ambiguo, non si nasconde dietro ad enigmi, non ha pianificato l’avvenire del mondo in maniera indecifrabile. No, Lui è chiaro. Se non comprendiamo questo, rischiamo di non capire il senso della terza espressione del “Padre nostro”. Infatti, la Bibbia è piena di espressioni che ci raccontano la volontà positiva di Dio nei confronti del mondo. E nel Catechismo della Chiesa Cattolica troviamo una raccolta di citazioni che testimoniano questa fedele e paziente volontà divina (cfr nn. 2821-2827). E San Paolo, nella Prima Lettera a Timoteo, scrive: «Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità» (2,4). Questa, senza ombra di dubbio, è la volontà di Dio: la salvezza dell’uomo, degli uomini, di ognuno di noi. Dio con il suo amore bussa alla porta del nostro cuore. Perché? Per attirarci; per attirarci a Lui e portarci avanti nel cammino della salvezza. Dio è vicino ad ognuno di noi con il suo amore, per portarci per mano alla salvezza. Quanto amore c’è dietro di questo!

Quindi, pregando “sia fatta la tua volontà”, non siamo invitati a piegare servilmente la testa, come se fossimo schiavi. No! Dio ci vuole liberi; è l’amore di Lui che ci libera. Il “Padre nostro”, infatti, è la preghiera dei figli, non degli schiavi; ma dei figli che conoscono il cuore del loro padre e sono certi del suo disegno di amore. Guai a noi se, pronunciando queste parole, alzassimo le spalle in segno di resa davanti a un destino che ci ripugna e che non riusciamo a cambiare. Al contrario, è una preghiera piena di ardente fiducia in Dio che vuole per noi il bene, la vita, la salvezza. Una preghiera coraggiosa, anche combattiva, perché nel mondo ci sono tante, troppe realtà che non sono secondo il piano di Dio. Tutti le conosciamo. Parafrasando il profeta Isaia, potremmo dire: “Qui, Padre, c’è la guerra, la prevaricazione, lo sfruttamento; ma sappiamo che Tu vuoi il nostro bene, perciò ti supplichiamo: sia fatta la tua volontà! Signore, sovverti i piani del mondo, trasforma le spade in aratri e le lance in falci; che nessuno si eserciti più nell’arte della guerra!” (cfr 2,4). Dio vuole la pace.

Il “Padre nostro” è una preghiera che accende in noi lo stesso amore di Gesù per la volontà del Padre, una fiamma che spinge a trasformare il mondo con l’amore. Il cristiano non crede in un “fato” ineluttabile. Non c’è nulla di aleatorio nella fede dei cristiani: c’è invece una salvezza che attende di manifestarsi nella vita di ogni uomo e donna e di compiersi nell’eternità. Se preghiamo è perché crediamo che Dio può e vuole trasformare la realtà vincendo il male con il bene. A questo Dio ha senso obbedire e abbandonarsi anche nell’ora della prova più dura.

Così è stato per Gesù nel giardino del Getsemani, quando ha sperimentato l’angoscia e ha pregato: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà» (Lc 22,42). Gesù è schiacciato dal male del mondo, ma si abbandona fiducioso all’oceano dell’amore della volontà del Padre. Anche i martiri, nella loro prova, non ricercavano la morte, ricercavano il dopo morte, la risurrezione. Dio, per amore, può portarci a camminare su sentieri difficili, a sperimentare ferite e spine dolorose, ma non ci abbandonerà mai. Sempre sarà con noi, accanto a noi, dentro di noi. Per un credente questa, più che una speranza, è una certezza. Dio è con me. La stessa che ritroviamo in quella parabola del Vangelo di Luca dedicata alla necessità di pregare sempre. Dice Gesù: «Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente» (18,7-8). Così è il Signore, così ci ama, così ci vuole bene. Ma, io ho voglia di invitarvi, adesso, tutti insieme a pregare il Padre Nostro. E coloro di voi che non sanno l’italiano, lo preghino nella lingua propria. Preghiamo insieme.

Recita del Padre Nostro

Saluti:

[Saluto cordialmente i pellegrini francofoni, in particolare il Seminario della Società Saint Jean Marie Vianney, i giovani e tutte le persone di Francia, Monaco, Svizzera e Belgio. In questo tempo di Quaresima, contempliamo Gesù nel Getsemani, schiacciati dal male, ma fiduciosamente abbandonati alla volontà del Padre. Dio, può guidarci su sentieri difficili e dolorosi, ma – è una certezza – non ci abbandonerà mai. Dio vi benedica!]

[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’Udienza odierna, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Belgio, Croazia, Norvegia, Nigeria, Indonesia, Giappone, Singapore, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti d’America. Con fervidi auguri che questa Quaresima sia per voi e per le vostre famiglie un tempo di grazia e di rinnovamento spirituale, invoco su voi tutti la gioia e la pace del Signore Gesù.]

[Cordialmente saluto i pellegrini di lingua tedesca. Da Vienna è giunto il movimento interreligioso “Earth Caravan”, in pellegrinaggio per la giustizia e la pace. Impegniamoci di scoprire sempre più profondamente la volontà di Dio, per noi e per la nostra vita, per le nostre comunità e per il mondo intero. Cerchiamo di essere ardenti collaboratori della sua volontà salvifica. Buona Quaresima a tutti voi!]

[Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua portoghese, in particolare ai fedeli brasiliani di Ribeirão Preto. Cari amici, nel tempo della Quaresima, la Chiesa ci raccomanda di accrescere il tempo che dedichiamo alla preghiera. Possano tali momenti di dialogo filiale con Dio aiutarci a riscoprire sempre di più il suo amore infinito per ciascuno di noi e così diventare strumenti di misericordia e di pace. Dio vi benedica.]

[Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, san Paolo ci insegna che nella nostra preghiera dobbiamo aprirci alla presenza dello Spirito Santo, il quale prega in noi con gemiti inesprimibili, per portarci ad aderire a Dio con tutto il nostro cuore e con tutto il nostro essere. Così lo Spirito di Cristo diventa la forza della nostra preghiera debole, il fuoco della nostra preghiera arida, donandoci la vera libertà interiore, insegnandoci a vivere affrontando le prove dell’esistenza, nella certezza di non essere soli. Il Signore vi benedica!]

[Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Ieri abbiamo festeggiato la solennità di San Giuseppe. La protezione che offrì alla santa Famiglia sia per noi un esempio significativo. Come fece San Giuseppe, custodiamo Gesù in noi, quando oggi lo riceviamo nell’Eucaristia e nell’ascolto della sua parola. Con lo stesso amore, rivolgiamoci a Maria chiedendo il sostegno e il buon consiglio nella vita quotidiana. Impariamo da San Giuseppe la fiducia verso Dio, l’umiltà, il coraggio e l’obbedienza. Sia lodato Gesù Cristo.]

APPELLO PER LE INONDAZIONI IN AFRICA

In questi giorni, grandi inondazioni hanno seminato lutti e devastazioni in diverse regioni del Mozambico, dello Zimbabwe e del Malawi. A queste care popolazioni esprimo il mio dolore e la mia vicinanza. Affido le molte vittime e le loro famiglie alla misericordia di Dio e imploro conforto e sostegno per quanti sono colpiti da questa calamità.

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Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana.

Sono lieto di accogliere i Capitolari dei Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e Maria; i partecipanti all’incontro promosso dal Movimento dei Focolari e i Diaconi della Diocesi di Milano.

Saluto i gruppi parrocchiali, in particolare quello di Gesualdo; le Unità pastorali di San Martino in Campo; l’Università Campus Bio-Medico di Roma; le Associazioni: AIDO di Alessandria; Rose Bianche sull’asfalto di Senigallia; Cittadinanza attiva di Bronte; Il Coro delle mani bianche di Melissano, e gli Istituti scolastici: ce ne sono tanti!

Un pensiero particolare rivolgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli.

Il cammino di Quaresima, che stiamo percorrendo, sia occasione per ciascuno di autentica conversione, affinché possiamo giungere alla piena maturità di fede in Cristo, desiderosi di diffondere il suo Vangelo in ogni ambiente di vita in cui ci troviamo.

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