PAPA FRANCESCO
UDIENZA GENERALE
Aula Paolo VI
Mercoledรฌ, 13 Ottobre 2021

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Catechesi sulla Lettera ai Galati: 11. La libertร cristiana, fermento universale di liberazione
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Nel nostro itinerario di catechesi sulla Lettera ai Galati, abbiamo potuto mettere a fuoco qual รจ per San Paolo il nucleo centrale della libertร : il fatto che, con la morte e risurrezione di Gesรน Cristo, siamo stati liberati dalla schiavitรน del peccato e della morte. In altri termini: siamo liberi perchรฉ siamo stati liberati, liberati per grazia โ non per pagamento -, liberati dallโamore, che diventa la legge somma e nuova della vita cristiana. Lโamore: noi siamo liberi perchรฉ siamo stati liberati gratuitamente. Questo รจ appunto il punto chiave.
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Oggi vorrei sottolineare come questa novitร di vita ci apra ad accogliere ogni popolo e cultura e nello stesso tempo apra ogni popolo e cultura a una libertร piรน grande. San Paolo infatti dice che per chi aderisce a Cristo non conta piรน essere giudeo o pagano. Conta solo ยซla fede che si rende operosa per mezzo della caritร ยป (Gal 5,6). Credere che siamo stati liberati e credere in Gesรน Cristo che ci ha liberati: questa รจ la fede operosa per la caritร . I detrattori di Paolo โ questi fondamentalisti che erano arrivati lรฌ โ lo attaccavano per questa novitร , sostenendo che egli avesse preso questa posizione per opportunismo pastorale, cioรจ per โpiacere a tuttiโ, minimizzando le esigenze ricevute dalla sua piรน stretta tradizione religiosa. ร lo stesso discorso dei fondamentalisti dโoggi: la storia di ripete sempre. Come si vede, la critica nei confronti di ogni novitร evangelica non รจ solo dei nostri giorni, ma ha una lunga storia alle spalle.
Paolo, comunque, non rimane in silenzio. Risponde con parresia โ รจ una parola greca che indica coraggio, forza โ e dice: ยซร forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!ยป (Gal 1,10). Giร nella sua prima Lettera ai Tessalonicesi si era espresso in termini simili, dicendo che nella sua predicazione non aveva mai usato ยซparole di adulazione, nรฉ [โฆ] avuto intenzioni di cupidigia [โฆ]. E neppure [โฆ] cercato la gloria umanaยป (1 Ts 2,5-6), che sono le strade del โfar finta diโ; una fede che non รจ fede, รจ mondanitร .
Il pensiero di Paolo si mostra ancora una volta di una profonditร ispirata. Accogliere la fede comporta per lui rinunciare non al cuore delle culture e delle tradizioni, ma solo a ciรฒ che puรฒ ostacolare la novitร e la purezza del Vangelo. Perchรฉ la libertร ottenutaci dalla morte e risurrezione del Signore non entra in conflitto con le culture, con le tradizioni che abbiamo ricevuto, ma anzi immette in esse una libertร nuova, una novitร liberante, quella del Vangelo. La liberazione ottenuta con il battesimo, infatti, ci permette di acquisire la piena dignitร di figli di Dio, cosรฌ che, mentre rimaniamo ben innestati nelle nostre radici culturali, al tempo stesso ci apriamo allโuniversalismo della fede che entra in ogni cultura, ne riconosce i germi di veritร presenti e li sviluppa portando a pienezza il bene contenuto in esse. Accettare che noi siamo stati liberati da Cristo โ la sua passione, la sua morte, la sua resurrezione โ รจ accettare e portare la pienezza anche alle diverse tradizioni di ogni popolo. La vera pienezza.
Nella chiamata alla libertร scopriamo il vero senso dellโinculturazione del Vangelo. Qual รจ questo vero senso? Essere capaci di annunciare la Buona Notizia di Cristo Salvatore rispettando ciรฒ che di buono e di vero esiste nelle culture. Non รจ una cosa facile! Sono tante le tentazioni di voler imporre il proprio modello di vita come se fosse il piรน evoluto e il piรน appetibile. Quanti errori sono stati compiuti nella storia dellโevangelizzazione volendo imporre un solo modello culturale! La uniformitร come regola di vita non รจ cristiana! Lโunitร sรฌ, lโuniformitร no! A volte, non si รจ rinunciato neppure alla violenza pur di far prevalere il proprio punto di vista. Pensiamo alle guerre. In questo modo, si รจ privata la Chiesa della ricchezza di tante espressioni locali che portano con sรฉ la tradizione culturale di intere popolazioni. Ma questo รจ lโesatto contrario della libertร cristiana! Per esempio, mi viene in mente quando si รจ affermato il modo di fare apostolato in Cina con padre Ricci o nellโIndia con padre De Nobili. โฆ [Qualcuno diceva]: โE no, questo non รจ cristiano!โ. Sรฌ, รจ cristiano, sta nella cultura del popolo.
Insomma, la visione della libertร propria di Paolo รจ tutta illuminata e fecondata dal mistero di Cristo, che nella sua incarnazione โ ricorda il Concilio Vaticano II โ si รจ unito in certo modo ad ogni uomo (cfr Cost. past. Gaudium et spes, 22). E questo vuol dire che non cโรจ uniformitร , cโรจ invece la varietร , ma varietร unita. Da qui deriva il dovere di rispettare la provenienza culturale di ogni persona, inserendola in uno spazio di libertร che non sia ristretto da alcuna imposizione dettata da una sola cultura predominante. ร questo il senso di dirci cattolici, di parlare di Chiesa cattolica: non รจ una denominazione sociologica per distinguerci da altri cristiani. Cattolico รจ un aggettivo che significa universale: la cattolicitร , la universalitร . Chiesa universale, cioรจ cattolica, vuol dire che la Chiesa ha in sรฉ, nella sua stessa natura, lโapertura a tutti i popoli e le culture di ogni tempo, perchรฉ Cristo รจ nato, morto e risorto per tutti.
La cultura, dโaltronde, รจ per sua stessa natura in continua trasformazione. Si pensi a come siamo chiamati ad annunciare il Vangelo in questo momento storico di grande cambiamento culturale, dove una tecnologia sempre piรน avanzata sembra avere il predominio. Se dovessimo pretendere di parlare della fede come si faceva nei secoli passati rischieremmo di non essere piรน compresi dalle nuove generazioni. La libertร della fede cristiana โ la libertร cristiana โ non indica una visione statica della vita e della cultura, ma una visione dinamica, una visione dinamica anche della tradizione. La tradizione cresce ma sempre con la stessa natura. Non pretendiamo, pertanto, di avere il possesso della libertร . Abbiamo ricevuto un dono da custodire. Ed รจ piuttosto la libertร che chiede a ciascuno di essere in un costante cammino, orientati verso la sua pienezza. ร la condizione di pellegrini; รจ lo stato di viandanti, in un continuo esodo: liberati dalla schiavitรน per camminare verso la pienezza della libertร . E questo รจ il grande dono che ci ha dato Gesรน Cristo. Il Signore ci ha liberato dalla schiavitรน gratuitamente e ci ha messo sulla strada per camminare nella piena libertร .
Saluti
[Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare le parrocchie di Notre Dame des Champs e di Cognac. Come pellegrini di un cammino a volte difficile e doloroso, andiamo con gioia verso la liberazione definitiva dal peccato e dalla morte, che ci offre Gesรน Cristo. Testimoniamo a tutti questa via di felicitร e di pace. Dio vi benedica!]
[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti allโodierna Udienza, specialmente i gruppi provenienti dagli Stati Uniti dโAmerica. In questo mese di ottobre, attraverso lโintercessione della Madonna, Regina del Rosario, possiamo crescere nella libertร cristiana che abbiamo ricevuto nel battesimo. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore. Dio vi benedica!]
[Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli di lingua tedesca. La Beata Vergine Maria, di cui questโoggi ricordiamo le apparizioni a Fatima, sia la nostra guida sul cammino di continua conversione e penitenza per andare incontro a Cristo, sole di giustizia. La sua luce ci liberi da ogni male e disperda le tenebre di questo mondo.]
[Cari fedeli di lingua portoghese, vi saluto tutti. E vi auguro che si rinsaldi sempre di piรน, nei vostri cuori, il sentire e il vivere con la Chiesa, perseverando nella preghiera quotidiana del Rosario. Potrete cosรฌ incontrarvi ogni giorno con la Vergine Madre, imparando da Lei a cooperare pienamente con i piani di salvezza che Dio ha per ciascuno. Il Signore benedica voi e i vostri cari.]
[Saluto i fedeli di lingua araba. La libertร della fede cristiana non indica una visione statica della vita e della cultura, ma dinamica e chiede a ciascuno di essere in un costante cammino, orientati verso la sua pienezza. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga โsempre da ogni maleโโโโ!]
[Saluto cordialmente tutti i Polacchi. Questa settimana ricorrono lโanniversario dellโelezione di San Giovanni Paolo II e le memorie liturgiche di San Giovanni XXIII, Santa Teresa dโรvila e SantโEdvige di Slesia. Le loro vite sono chiari esempi di libertร cristiana. Lโesperienza di questi Santi vi ricordi che non esiste libertร senza responsabilitร e senza amore per la veritร . E la piรน grande realizzazione della libertร รจ la caritร , che si concretizza nel servizio. Vi benedico di cuore!]
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Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. Saluto le Suore Serve di Maria Riparatrici, che celebrano il loro Capitolo generale, e le incoraggio a proseguire con fedeltร e gioia il loro servizio al Vangelo e ai fratelli. Saluto le Suore Scalabriniane, che partecipano ad un corso di formazione, e le esorto ad essere generose testimoni di accoglienza e di fraternitร . Voi che lavorate tanto con i migranti, continuate cosรฌ. Brave! Saluto e ringrazio la Delegazione del Comune di Cervia, qui convenuta per il tradizionale dono del sale. E il mio cuore ricorda monsignor Mario Marini, di santa memoria.
Il mio pensiero va infine, come di consueto, agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli. Oggi ricordiamo lโultima apparizione della Madonna di Fatima. Alla celeste Madre di Dio affido tutti voi, perchรฉ vi accompagni con tenerezza materna nel vostro cammino e vi sia di conforto nelle prove della vita.
A tutti la mia benedizione.
Per gentile concessione di ยฉ Copyright โ Libreria Editrice Vaticana
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