PAPA FRANCESCO
UDIENZA GENERALE
Mercoledรฌ, 1 Maggio 2019
Catechesi sul โPadre nostroโ:
14. Non abbandonarci alla tentazione
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Proseguiamo nella catechesi sul โPadre nostroโ, arrivando ormai alla penultima invocazione: ยซNon abbandonarci alla tentazioneยป (Mt 6,13). Unโaltra versione dice: โNon lasciare che cadiamo in tentazioneโ. Il โPadre nostroโ incomincia in maniera serena: ci fa desiderare che il grande progetto di Dio si possa compiere in mezzo a noi. Poi getta uno sguardo sulla vita, e ci fa domandare ciรฒ di cui abbiamo bisogno ogni giorno: il โpane quotidianoโ. Poi la preghiera si rivolge alle nostre relazioni interpersonali, spesso inquinate dallโegoismo: chiediamo il perdono e ci impegniamo a darlo. Ma รจ con questa penultima invocazione che il nostro dialogo con il Padre celeste entra, per cosรฌ dire, nel vivo del dramma, cioรจ sul terreno del confronto tra la nostra libertร e le insidie del maligno.
Come รจ noto, lโespressione originale greca contenuta nei Vangeli รจ difficile da rendere in maniera esatta, e tutte le traduzioni moderne sono un poโ zoppicanti. Su un elemento perรฒ possiamo convergere in maniera unanime: comunque si comprenda il testo, dobbiamo escludere che sia Dio il protagonista delle tentazioni che incombono sul cammino dellโuomo. Come se Dio stesse in agguato per tendere insidie e tranelli ai suoi figli. Unโinterpretazione di questo genere contrasta anzitutto con il testo stesso, ed รจ lontana dallโimmagine di Dio che Gesรน ci ha rivelato. Non dimentichiamo: il โPadre nostroโ incomincia con โPadreโ. E un padre non fa dei tranelli ai figli. I cristiani non hanno a che fare con un Dio invidioso, in competizione con lโuomo, o che si diverte a metterlo alla prova. Queste sono le immagini di tante divinitร pagane. Leggiamo nella Lettera di Giacomo apostolo: ยซNessuno, quando รจ tentato, dica: โSono tentato da Dioโ; perchรฉ Dio non puรฒ essere tentato al male ed egli non tenta nessunoยป (1,13). Semmai il contrario: il Padre non รจ lโautore del male, a nessun figlio che chiede un pesce dร una serpe (cfr Lc 11,11) โ come Gesรน insegna โ e quando il male si affaccia nella vita dellโuomo, combatte al suo fianco, perchรฉ possa esserne liberato. Un Dio che sempre combatte per noi, non contro di noi. ร il Padre! ร in questo senso che noi preghiamo il โPadre nostroโ.
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Questi due momenti โ la prova e la tentazione โ sono stati misteriosamente presenti nella vita di Gesรน stesso. In questa esperienza il Figlio di Dio si รจ fatto completamente nostro fratello, in una maniera che sfiora quasi lo scandalo. E sono proprio questi brani evangelici a dimostrarci che le invocazioni piรน difficili del โPadre nostroโ, quelle che chiudono il testo, sono giร state esaudite: Dio non ci ha lasciato soli, ma in Gesรน Egli si manifesta come il โDio-con-noiโ fino alle estreme conseguenze. ร con noi quando ci dร la vita, รจ con noi durante la vita, รจ con noi nella gioia, รจ con noi nelle prove, รจ con noi nelle tristezze, รจ con noi nelle sconfitte, quando noi pecchiamo, ma sempre รจ con noi, perchรฉ รจ Padre e non puรฒ abbandonarci.
Se siamo tentati di compiere il male, negando la fraternitร con gli altri e desiderando un potere assoluto su tutto e tutti, Gesรน ha giร combattuto per noi questa tentazione: lo attestano le prime pagine dei Vangeli. Subito dopo aver ricevuto il battesimo da Giovanni, in mezzo alla folla dei peccatori, Gesรน si ritira nel deserto e viene tentato da Satana. Incomincia cosรฌ la vita pubblica di Gesรน, con la tentazione che viene da Satana. Satana era presente. Tanta gente dice: โMa perchรฉ parlare del diavolo che รจ una cosa antica? Il diavolo non esisteโ. Ma guarda che cosa ti insegna il Vangelo: Gesรน si รจ confrontato con il diavolo, รจ stato tentato da Satana. Ma Gesรน respinge ogni tentazione ed esce vittorioso. Il Vangelo di Matteo ha una nota interessante che chiude il duello tra Gesรน e il Nemico: ยซAllora il diavolo lo lasciรฒ, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivanoยป (4,11).
Ma anche nel tempo della prova suprema Dio non ci lascia soli. Quando Gesรน si ritira a pregare nel Getsemani, il suo cuore viene invaso da unโangoscia indicibile โ cosรฌ dice ai discepoli โ ed Egli sperimenta la solitudine e lโabbandono. Solo, con la responsabilitร di tutti i peccati del mondo sulle spalle; solo, con unโangoscia indicibile. La prova รจ tanto lacerante che capita qualcosa di inaspettato. Gesรน non mendica mai amore per sรฉ stesso, eppure in quella notte sente la sua anima triste fino alla morte, e allora chiede la vicinanza dei suoi amici: ยซRestate qui e vegliate con me!ยป (Mt 26,38). Come sappiamo, i discepoli, appesantiti da un torpore causato dalla paura, si addormentarono. Nel tempo dellโagonia, Dio chiede allโuomo di non abbandonarlo, e lโuomo invece dorme. Nel tempo in cui lโuomo conosce la sua prova, Dio invece veglia. Nei momenti piรน brutti della nostra vita, nei momenti piรน sofferenti, nei momenti piรน angoscianti, Dio veglia con noi, Dio lotta con noi, รจ sempre vicino a noi. Perchรฉ? Perchรฉ รจ Padre. Cosรฌ abbiamo incominciato la preghiera: โPadre nostroโ. E un padre non abbandona i suoi figli. Quella notte di dolore di Gesรน, di lotta sono lโultimo sigillo dellโIncarnazione: Dio scende a trovarci nei nostri abissi e nei travagli che costellano la storia.
ร il nostro conforto nellโora della prova: sapere che quella valle, da quando Gesรน lโha attraversata, non รจ piรน desolata, ma รจ benedetta dalla presenza del Figlio di Dio. Lui non ci abbandonerร mai!
Allontana dunque da noi, o Dio, il tempo della prova e della tentazione. Ma quando arriverร per noi questo tempo, Padre nostro, mostraci che non siamo soli. Tu sei il Padre. Mostraci che il Cristo ha giร preso su di sรฉ anche il peso di quella croce. Mostraci che Gesรน ci chiama a portarla con Lui, abbandonandoci fiduciosi al tuo amore di Padre. Grazie.
Saluti:
[Sono lieto di salutare i pellegrini dalla Francia e da altri paesi francofoni, in particolare quelli di Troyes, i membri della cappellania di Hmong di Francia e quelli dei Foyer de Charitรฉ, cosรฌ come i giovani di Carcassonne, Laval, Montpellier e Parigi. Nellโora della prova e della tentazione, lasciate che il Signore vi mostri la sua presenza e vi aiuti ad abbandonarvi fiduciosi allโamore del Padre. Dio vi benedica!]
[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti allโUdienza odierna, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Scozia, Danimarca, Finlandia, Camerun, Giappone, India, Indonesia, Canada e Stati Uniti dโAmerica. Nella gioia del Cristo Risorto, invoco su di voi e sulle vostre famiglie lโamore misericordioso di Dio nostro Padre. Il Signore vi benedica!]
[Saluto cordialmente i pellegrini di lingua tedesca, in particolare il gruppo dei Diaconi permanenti della Diocesi di Augsburg, accompagnato dal Vescovo Ausiliare Mons. Florian Wรถrner. Teniamoci sempre uniti al Signore Risorto, vincitore sul peccato e sulla morte, e, con lโaiuto della sua grazia, poter anche noi superare ogni tentazione e prova e cosรฌ crescere nel suo amore.]
[Cari pellegrini di lingua portoghese, in particolare quelli della diocesi di Caratinga e delle parrocchie di Almada e di Sรฃo Pedro da Cova, benvenuti! La risurrezione di Cristo ha aperto la strada oltre la morte; abbiamo la strada libera fino al Cielo. Nulla possa impedirvi di vivere e crescere nellโamicizia del Padre celeste e di rendere testimonianza a tutti della sua bontร e misericordia! Su di voi e sulle vostre famiglie scenda, abbondante, la sua Benedizione.]
[Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, ricordatevi sempre che nel tempo della prova suprema Dio non ci lascia soli; Egli veglia e scende a trovarci nei nostri abissi e nei travagli che costellano la storia.Il Signore vi benedica!]
[Saluto cordialmente i pellegrini Polacchi. Ci sono tanti polacchi oggi in piazza, benvenuti! La memoria liturgica di San Giuseppe Lavoratore ci introduce nel mese di maggio, dedicato a Maria. Affidate alla Madre di Dio, durante le tradizionali funzioni religiose a Lei dedicate, le situazioni personali, familiari e dei vostri vicini. Pregate per la Chiesa, per la Patria e per la pace nel mondo. Maria, Regina della Polonia, la cui Solennitร ricorre dopodomani, vi sostenga e guidi. Sia lodato Gesรน Cristo.]
Oggi ricorre il quinto Centenario della Canonizzazione di S. Francesco di Paola, Fondatore dellโOrdine dei Minimi, Patrono della Calabria e della Gente di Mare italiana. Vorrei esortare i suoi figli spirituali e quanti lo hanno come celeste Patrono, a mettere in pratica il suo messaggio di ยซcontinua conversioneยป, il quale ci parla ancora oggi di amore incondizionato verso Dio, i fratelli e il creato.
Ricordo anche che domenica prossima si celebra in Italia la Giornata per lโUniversitร Cattolica del Sacro Cuore. Possa questo Ateneo proseguire sempre meglio il suo servizio alla formazione dei giovani, in un dialogo costante tra la fede e le domande del mondo contemporaneo.
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Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana.
Sono lieto di accogliere i Fratelli delle Scuole Cristiane e i Frati Cappuccini.
Saluto i Gruppi parrocchiali, in particolare quelli di Acilia, Caserta, Andria e Altino; il Gruppo Scout di Pontinia e lโOrganizzazione Cristiano-Sociale Ticinese.
Un pensiero particolare rivolgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli. Oggi celebriamo la Memoria di San Giuseppe lavoratore, patrono della Chiesa universale. La figura di san Giuseppe, lโumile lavoratore di Nazareth, ci orienti verso Cristo, sostenga il sacrificio di coloro che operano il bene ed interceda per quanti hanno perso il lavoro o non riescono a trovarlo. Preghiamo specialmente per coloro che non hanno lavoro, che รจ una tragedia mondiale di questi tempi.
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