Papa Francesco – Santa Messa in suffragio dei Cardinali e Vescovi defunti nel corso dell’anno

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CAPPELLA PAPALE IN SUFFRAGIO
DEI CARDINALI E DEI VESCOVI DEFUNTI NEL CORSO DELL’ANNO

OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Basilica Vaticana, Altare della Cattedra
Lunedรฌ, 4 novembre 2019

Le Letture che abbiamo ascoltato ci ricordano che siamo venuti al mondo per risorgere: non siamo nati per la morte, ma per la risurrezione. Infatti, come scrive nella seconda Lettura San Paolo, giร  da ora ยซla nostra cittadinanza รจ nei cieliยป (Fil 3,20) e, come dice Gesรน nel Vangelo, saremo risuscitati nellโ€™ultimo giorno (cfr Gv 6,40). Ed รจ ancora il pensiero della risurrezione che suggerisce a Giuda Maccabeo nella prima Lettura ยซunโ€™azione molto buona e nobileยป (2 Mac 12,43). Oggi anche noi possiamo chiederci: che cosa mi suggerisce il pensiero della risurrezione? Come rispondo alla mia chiamata a risorgere?

Un primo aiuto ci viene da Gesรน, che nel Vangelo odierno dice: ยซColui che viene a me, io non lo caccerรฒ fuoriยป (Gv 6,37). Ecco il suo invito: โ€œvenite a meโ€ (cfr Mt 11,28). Andare a Gesรน, il Vivente, per vaccinarsi contro la morte, contro la paura che tutto finisca. Andare a Gesรน: puรฒ sembrare unโ€™esortazione spirituale scontata e generica. Ma proviamo a renderla concreta, ponendoci domande come queste: Oggi, nelle pratiche che ho avuto tra le mani in ufficio, mi sono avvicinato al Signore? Ne ho fatto motivo di dialogo con Lui? E nelle persone che ho incontrato, ho coinvolto Gesรน, le ho portate a Lui nella preghiera? Oppure ho fatto tutto rimanendo nei miei pensieri, solo rallegrandomi di quello che mi andava bene e lamentandomi di quello che mi andava male? Insomma, vivo andando al Signore o ruoto su me stesso? Qual รจ la direzione del mio cammino? Cerco solo di fare bella figura, di salvaguardare il mio ruolo, i miei tempi e i miei spazi, o vado al Signore?

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La frase di Gesรน รจ dirompente: colui che viene a me, io non lo caccerรฒ fuori. Come a dire che รจ prevista la cacciata per il cristiano che non va a Lui. Per chi crede non ci sono vie di mezzo: non si puรฒ essere di Gesรน e ruotare su sรฉ stessi. Chi รจ di Gesรน vive in uscita verso di Lui.

La vita รจ tutta unโ€™uscita: dal grembo della madre per venire alla luce, dallโ€™infanzia per entrare nellโ€™adolescenza, dallโ€™adolescenza alla vita adulta e cosรฌ via, fino allโ€™uscita da questo mondo. Oggi, mentre preghiamo per i nostri fratelli Cardinali e Vescovi, che sono usciti da questa vita per andare incontro al Risorto, non possiamo dimenticare lโ€™uscita piรน importante e piรน difficile, che dร  senso a tutte le altre: quella da noi stessi. Solo uscendo da noi stessi apriamo la porta che conduce al Signore. Chiediamo questa grazia: โ€œSignore, desidero venire a Te, attraverso le strade e i compagni di viaggio di ogni giorno. Aiutami a uscire da me stesso, per andare incontro a Te, che sei la vitaโ€.

Vorrei cogliere un secondo pensiero, riferito alla risurrezione, dalla prima Lettura, dal nobile gesto compiuto da Giuda Maccabeo per i defunti. Nel farlo egli, รจ scritto, ยซpensava alla magnifica ricompensa riservata a coloro che si addormentano nella morte con sentimenti di pietร ยป (2 Mac 12,45). Sono, cioรจ, i sentimenti di pietร  a generare magnifiche ricompense. La pietร  verso gli altri spalanca le porte dellโ€™eternitร . Chinarsi sui bisognosi per servirli รจ fare anticamera per il paradiso. Se infatti, come ricorda san Paolo, ยซla caritร  non avrร  mai fineยป (1 Cor 13,8), allora proprio essa รจ il ponte che collega la terra al Cielo. Possiamo dunque chiederci se stiamo avanzando su questo ponte: mi lascio commuovere dalla situazione di qualcuno che รจ nel bisogno? So piangere per chi soffre? Prego per quelli a cui nessuno pensa? Aiuto qualcuno che non ha da restituirmi? Non รจ buonismo, non รจ caritร  spicciola; sono domande di vita, questioni di risurrezione.

Infine, un terzo stimolo in vista della risurrezione. Lo prendo dagli Esercizi spirituali, dove Santโ€™Ignazio suggerisce, prima di prendere una decisione importante, di immaginarsi al cospetto di Dio alla fine dei giorni. Quella รจ la chiamata a comparire non rimandabile, il punto di arrivo per tutti, per tutti noi. Allora, ogni scelta di vita affrontata in quella prospettiva รจ ben orientata, perchรฉ piรน vicina alla risurrezione, che รจ il senso e lo scopo della vita. Come la partenza si calcola dal traguardo, come la semina si giudica dal raccolto, cosรฌ la vita si giudica bene a partire dalla sua fine, dal suo fine. Santโ€™Ignazio scrive: ยซConsiderando come mi troverรฒ il giorno del giudizio, pensare come allora vorrei aver deciso intorno alla cosa presente; e la regola che allora vorrei aver tenuto, prenderla adessoยป (Esercizi spirituali, 187). Puรฒ essere un esercizio utile per vedere la realtร  con gli occhi del Signore e non solo con i nostri; per avere uno sguardo proiettato sul futuro, sulla risurrezione, e non solo sullโ€™oggi che passa; per compiere scelte che abbiano il sapore dellโ€™eternitร , il gusto dellโ€™amore.

Esco da me per andare ogni giorno al Signore? Ho sentimenti e gesti di pietร  per i bisognosi? Prendo le decisioni importanti al cospetto di Dio? Lasciamoci provocare almeno da uno di questi tre stimoli. Saremo piรน in sintonia col desiderio di Gesรน nel Vangelo di oggi: non perdere nulla di quanto il Padre gli ha dato (cfr Gv 6,39). Tra le tante voci del mondo che fanno perdere il senso dellโ€™esistenza, sintonizziamoci sulla volontร  di Gesรน, risorto e vivo: faremo dellโ€™oggi che viviamo unโ€™alba di risurrezione.